Modifiche al Codice della Strada: facciamo chiarezza
14 set 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Ecco tutte le novità previste
Pare che anche il presidente della Repubblica Mattarella si sia arrabbiato. Le modifiche al Codice della Strada approvate di recente dal Parlamento incideranno molto sui costi indiretti dell'automobile in città, soprattutto per le multe che si rischiano.
Bisogna però fare chiarezza, perché se è vero che il capo dello Stato ha mosso dei rilievi al legislatore, questi sono tutti formali e non sostanziali, ovvero la critica riguardava il come le modifiche sono state introdotte, non il loro contenuto.
Andiamo per ordine. È da anni che viene invocata una riforma del Codice della Strada, uno svecchiamento delle norme che possano essere più attuali (in Italia vige quello approvato il 30 aprile 1992 entrato in vigore nel 1993 e che ha subito diverse modificazioni, ma mai una riforma organica). Purtroppo, la politica non è mai riuscita a trovare un accordo per riscrivere il Codice, ma si è limitata a rappezzarlo qua e là. Più o meno quello che è successo in questo periodo, con l'introduzione di alcune novità. Vediamole:
- Autovelox in città. Concessa l’autorizzazione a montare autovelox fissi anche sulle strade urbane di quartiere e locali, mentre fino a oggi erano previsti solo sulle le strade a scorrimento. Sarà sempre il Prefetto ad autorizzare le postazioni attraverso un’analisi della pericolosità delle strade.
- Misure per i ciclisti. Istituzione della strada urbana ciclabile a unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi e limite di velocità a 30 km/h, con priorità per i velocipedi. Su strade cittadine nelle quali il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h, i ciclisti potranno andare anche controsenso. Inoltre, è consentita la circolazione dei velocipedi sulle strade riservate agli autobus.
- Ausiliari del traffico. Con provvedimento del sindaco queste figure avranno maggior spazio di azione per l'accertamento di violazioni in materia di sosta e le multe potranno essere fatte anche da dipendenti comunali o dipendenti delle aziende municipalizzate o delle imprese addette alla raccolta dei rifiuti urbani e alla pulizia delle strade. Ciò comporta, ad esempio, che anche i netturbini potranno elevare multe se una vettura intralcia lo svuotamento di un cassonetto dei rifiuti.
- Moto a tre ruote in autostrada. Purché di cilindrata non inferiore a 250 cm³.
- Zone a traffico limitato. Le telecamere poste all'ingresso di queste aree possono sanzionare i divieti di circolazione all'ingresso, all'interno e in uscita.
- Collaudo e revisione. Vista la situazione di emergenza è autorizzata la circolazione fino al 31 ottobre 2020 dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova o di revisione.
Insomma, un bel pacchetto di norme, non certo una piccola modifica. Il punto è che non si trattava di una legge ad hoc, ma è stato approvato come una norma del Dl Semplificazioni. È stato proprio questo a catturare l'attenzione della presidenza della Repubblica che, nonostante abbia comunque promulgato la legge, ha richiamato il legislatore con una missiva visto che le norme in oggetto sono eterogenee rispetto ai contenuti del decreto. La critica principale che il Capo dello Stato muove al Parlamento è di avere inserito la modifica di quindici articoli del Codice della Strada, "che non risultano riconducibili alle predette finalità e non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento".
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