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Morti sulle strade, serve un cambio di rotta

6 gen 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Previsti sistemi avanzati di sicurezza per le auto

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Sempre più spesso la cronaca recente ci ha messo davanti a tragedie della strada in cui hanno perso la vita i pedoni. Spesso sono questi gli attori più deboli del traffico (insieme ai ciclisti) tanto che quando sono coinvolti in incidenti raramente ne escono indenni. I morti e i feriti investiti da auto in corsa durante le vacanze impongono una riflessione profonda sulla sicurezza delle nostre strade.

Partiamo anzitutto dai dati: secondo l'analisi effettuata dall'Ufficio Studi Asaps (Associazione amici sostenitori polizia stradale) sulla base dei dati Aci-Istat, i pedoni morti nel 2018 sono stati 612, uno ogni 14 ore. Se è vero che la situazione è migliorata nel lungo periodo (nel 2002 per esempio le vittime erano addirittura 1226), il confronto con gli ultimi anni è preoccupante visto che i morti nel 2018 sono aumentati del 2% rispetto al 2017 e del 7,4% rispetto al 2016.

Cosa sta succedendo dunque? Eppure, è proprio a cavallo di questi anni che è stato introdotto il reato di omicidio stradale e l'inasprimento dei limiti di alcol consentiti per chi si mette alla guida.

Sembra dunque che le misure siano insufficienti o che i deterrenti predisposti dalle norme non bastino a fermare le stragi. Da più parti si leva la richiesta di inserire il dispositivo alcolock di serie su tutte le auto, si tratta di quell'apparecchio che non permette la messa in moto se il guidatore è oltre i limiti consentiti dalla legge. La tecnologia esiste, chissà quante vite verrebbero risparmiate.

Confrontando il numero di morti ogni 100 incidenti per investimento, l'indice di mortalità per i pedoni è di 3,2, il più elevato tra gli utenti della strada. Anche il numero di feriti evidenzia la condizione di rischio in cui versano i pedoni, con un totale di 20.700 nel 2018. La criticità maggiore denunciata dall'Asaps riguarda la mancata precedenza al pedone. A causare questo comportamento è spesso la distrazione che ha anche un altro nome: smartphone. Basta un messaggio o un'occhiata sul cellulare per condannare a morte una persona.

Si guarda con speranza all'Unione europea: sul tema aveva già varato un regolamento adottato dall'Ecofin. Questo impone che tutti i veicoli a motore nuovi immessi sul mercato della Ue a partire dal 2022 dovranno essere dotati di sistemi avanzati di sicurezza. Tra i dispositivi obbligatori ci sarà il sistema di adattamento intelligente della velocità, che notifica al guidatore se si sta superando il limite di velocità attraverso la vibrazione del pedale dell’acceleratore. Il sistema di rilevazione dell'affaticamento del conducente e le tecnologie anti-distrazione alla guida, che verificano se c’è un calo di attenzione da parte del guidatore, saranno anch’esse di serie. Così come le luci di stop adattive per le frenate d'emergenza, che indicano ai veicoli che seguono se quello che li precede ha dovuto frenare d’improvviso attraverso il lampeggiamento delle luci di stop, e la telecamera posteriore, il dispositivo che tramite monitor o videocamera rileva la presenza di persone e oggetti durante la retromarcia evitando la collisione. Infine, ci sono i già citati dispositivi alcolock, che evitano la guida in stato di ebbrezza.

Speriamo di non dover aspettare queste imposizioni dall'alto per vedere migliorare la situazione sulle strade italiane.

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