Polizze vita e contanti
4 nov 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Divieto al contante, polizze vita penalizzate
Difficile, quasi impossibile pagare una polizza in contanti. Dopo vari interventi legislativi nel corso degli ultimi anni in materia di contrasto al riciclaggio, la soglia dei pagamenti cash si è abbassata, poi alzata e poi è arrivata a mille euro. Con il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, il cosiddetto decreto “Salva Italia”, è possibile effettuare pagamenti in contanti fino a 999,99 euro. Pertanto, gli effetti di questa misura ricadono sugli acquisti più cari come beni preziosi, auto e moto, affitti e i pagamenti dei premi assicurativi, tutte voci, di solito, sopra soglia.
Per le polizze vita non si può pagare neanche un euro in contanti. Per queste ultime, infatti, pur trattandosi di uno strumento per creare un capitale da destinare in futuro a sé o alla propria famiglia, vige il divieto al pagamento cash con il possibile effetto di non permettere la loro diffusione, cioè frenare il ricorso a questa tipologia di assicurazione.
A cosa serve un’assicurazione sulla vita
Per prima cosa bisogna dire che la polizza vita è una scelta libera del contraente, non è obbligatoria per legge. L’evento principale per cui è nata questa forma di copertura è la tutela della famiglia a seguito del decesso dell’assicurato. Tuttavia, nel tempo sono nate molteplici forme di assicurazione legate sempre alla “vita”, ma non per forza alla sua fine… Ci sono polizze per malattie, più o meno invalidanti, incidenti o che obbligano la compagnia a pagare l’assicurato anche solo perché il contratto è arrivato a scadenza, una diversa forma di accumulo. Ne discende che esistono diversi prodotti che possono essere temporanei (decesso entro una certa data) o vitalizi con la previsione della liquidazione del premio verso i parenti stretti (coniugi e figli) alla morte dell’assicurato.
Una soglia per ogni ramo
Tornando al pagamento, ogni ramo assicurativo ha dunque la sua asticella da non superare. Se il pagamento dei premi assicurativi rc auto non può andare oltre i mille euro cash, per le altre polizze danni, l’asticella si abbassa e vige il divieto di incassare in contanti premi superiori a 750 euro annui per contratto.
Un veto assoluto a incassare premi in contanti arriva con il regolamento Isvap 16 ottobre 2006, n. 5 per le polizze vita “Un problema anche per il mondo delle assicurazioni” ha commentato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Simona Vicari “non si possono pagare i premi delle polizze vita con contanti, mentre è possibile farlo per le polizze rami elementari, come quelle casa, infortuni. Un tetto troppo stringente soprattutto nel caso delle polizze vita “rappresentano un ostacolo notevole al loro utilizzo", ha affermato la senatrice. Probabile dunque che a breve arrivino proposte da parte del governo per modificare la normativa attuale.
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