RC Auto, che sta succedendo con il tacito rinnovo?
3 lug 2017 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Torna il tacito rinnovo per l'RC auto? Solo un malinteso
Gli ultimi giorni sono stati piuttosto infuocati, e non solo per le temperature. Si è andata diffondendo la notizia del ritorno del tacito rinnovo sulla RC Auto e questo ha scatenato l'ira di associazioni di consumatori e automobilisti, giudicandolo un clamoroso passo indietro nel mercato assicurativo.
Per sgombrare il campo da ogni dubbio, il tacito rinnovo della polizza non ritornerà in vigore, non è nemmeno oggetto di dibattito.
Il malinteso si è creato sulla base di un altro emendamento che è parte del disegno di legge Concorrenza: in un precedente passaggio al Senato era stato inserito un emendamento che estendeva il divieto di tacito rinnovo a tutte le polizze danni (salute, casa, responsabilità professionale eccetera), nell'ultimo passaggio alla Camera questo è stato abolito, mantenendo lo status quo per cui su altri tipi di assicurazione danni diversa da RC Auto è possibile che ci sia il tacito rinnovo (se previsto nelle clausole della polizza stessa).
Perché? La Camera ha ritenuto che questa norma (che nel ramo RC Auto ha aperto alla concorrenza), nelle altre aree potrebbe invece di penalizzare il consumatore che rischia di ottenere condizioni peggiori a ogni scadenza della polizza. Questo solitamente avviene perché si tratta di prodotti che si estendono per tanti anni e spesso le compagnie fanno delle buone offerte per i clienti che stipulano polizze pluriennali, non è detto quindi che ogni anno si possano trovare le stesse condizioni.
Si può essere più o meno d'accordo, ma qualunque sia il punto di vista sul caso specifico, in tutto questo la RC Auto non è mai stata neanche nominata, questa continuerà a non avere alcun tacito rinnovo come vuole la norma del 2012 approvata dall'allora governo Monti.
A proposito di leggi, il disegno di legge per la concorrenza dovrebbe ormai essere in dirittura d'arrivo: a meno di nuove clamorose sorprese, l'approvazione al Senato dovrebbe essere il suo ultimo scoglio parlamentare. L’aula della Camera ha approvato il 29 giugno il Ddl con 218 sì, 124 no e 36 astenuti, ora il testo torna in quarta lettura al Senato dove però non dovrebbero esserci ulteriori modifiche in virtù di un accordo informale tra governo e maggioranza per chiudere definitivamente il provvedimento a Palazzo Madama con la fiducia. L’obiettivo sarebbe quello di tagliare il traguardo entro l’estate, a quel punto sarebbero quasi 28 mesi dall’approdo del provvedimento in Parlamento (era il 3 aprile 2015).
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