RC Auto, le tariffe tornano a salire: come difendersi
20 ago 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Il cammino trionfale si è fermato a metà strada. Pensavamo che ormai fosse un processo inarrestabile e la continua discesa dei prezzi della RC Auto sarebbe durata fino a che, anche in Italia, ci saremmo trovati a pagare tariffe pari a quelle degli altri Paesi europei. Brutte notizie invece, dopo 6 anni di costante calo del prezzo dell'assicurazione, nel primo semestre 2018 i prezzi sono tornati a salire.
Elaborando i dati Istat, il Codacons ha segnalato un aumento dell'1,38% su base annua. La percentuale è sicuramente bassa, ma ad allarmare gli automobilisti è la tendenza, visto che il gap con gli altri Paesi europei è ancora tutto da colmare. Le polizze Rc auto che paghiamo in Italia continuano ad essere tra le più care d’Europa.
A dichiararlo è proprio l'Ania, Associazione Nazionale Imprese Assicurative, che spiega come la differenza rispetto alla media dei principali paesi europei si è ridotta negli ultimi 5 anni da 213 a 78 euro, ma è pur sempre rimasta. Una delle voci a incidere sul dato è anche la tassazione che influirebbe per 40 euro.
Resta comunque una differenza e non si spiega perché i prezzi non stiano calando ancora. Sempre dall'Ania ammettono che il 2018 sarà un anno di assestamento, una sorta di realizzazione di nuovi margini che si creano anche solo tenendo ferme le tariffe rispetto all’anno precedente.
Che cosa si può fare dunque? Se da parte delle compagnie si osserva una sorta di effetto “rimbalzo” verso tariffe più alte, gli strumenti in mano al consumatore sono sempre potentissimi. La risposta è dunque la concorrenza. Grazie a comparatori online come Facile.it è possibile incidere attivamente e con margini forti sul calo del premio assicurativo.
L'azione di cercare una polizza più conveniente e stipulare un nuovo contratto ha sicuramente un effetto immediato: il guidatore risparmierà sulla propria RC Auto, ma considerando il quadro più ampio può avere un effetto generale; se tutti gli automobilisti si avvalessero degli strumenti disponibili, sfruttando appieno gli effetti della concorrenza in un mercato aperto, “obbligherebbero” di fatto le compagnie e proporre tariffe più basse per restare in gioco.
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