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Scatola nera e aumento dei premi

3 giu 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.

Scatola nera sì, scatola nera no. Si sta consumando un duro scontro normativo e commerciale sulla black box, introdotta con il decreto liberalizzazioni del 2012 che prometteva sconti sui prezzi delle polizze rc auto in cambio di maggiore controllo sul conducente da parte delle compagnie.

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Per far partire la diffusione del connubio scatola nera + risparmio la legge prevedeva l’emanazione di tre provvedimenti distinti. Un decreto già emanato a gennaio dal Ministero delle Infrastrutture, insieme con quello dello Sviluppo Economico, che individua i congegni elettronici, in grado di registrare l’attività del mezzo. Altro decreto dello Sviluppo Economico, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, che ha già avuto il via libera di Bruxelles e che ha stabilito lo standard tecnologico comune per la raccolta, la gestione e l’utilizzo delle informazioni raccolte, al quale le imprese di assicurazione dovranno adeguarsi entro due anni. Infine un Regolamento Ivass, impostato insieme al Garante della privacy, che dovrà definire le modalità di raccolta, gestione e utilizzo dei dati a fini tariffari e per la determinazione della responsabilità in caso di sinistro e come dovranno essere fungibili le scatole nere nel momento in cui si cambia compagnia, e che è stato sottoposto a una consultazione pubblica, chiusa ad aprile, di cui si aspettano le risultanze.

Sullo sfondo i produttori di smart box che, insieme ad alcune associazioni dei consumatori, hanno lanciato l’allarme sugli standard tecnici minimi.

Quelli fissati al momento sarebbero troppo onerosi per alcuni, obsoleti per altri, e rischierebbero di creare problemi sul fronte della riservatezza. Una richiesta eccessiva di informazioni che farebbe lievitare i costi dei dispositivi, con il risultato che in alcune regioni d'Italia, dove gli incidenti sono meno frequenti (soprattutto al nord), i premi delle polizze obbligatorie, anziché diminuire, finirebbero con l’aumentare.

Su questo, il primo banco di verifica delle norme ha dato torto ai catastrofisti. Il 16 maggio, infatti, il Tar del Lazio ha bocciato la richiesta di sospensione del primo decreto attuativo avanzata da un’azienda che produce dispositivi a costo più basso rispetto alle possibili scatole nere previste dalla normativa.

Brutte notizie anche per quanto riguarda il merito della questione, rimandata dal Tar al maggio del 2014. Per cui c’è da aspettare.

Offerta obbligatoria

Allo stesso tempo, il Consiglio di Stato in sede consultiva ha chiesto invece al Ministero dello Sviluppo Economico di chiarire se le compagnie assicurative dovranno essere obbligate a offrire le polizze con scatola nera o se invece si tratta solo di una scelta commerciale.

Per quanto riguarda lo schema dell’Ivass, se dovesse passare così com’è imporrà agli automobilisti di segnalare con un adesivo sui vetri la presenza della scatola nera (a fini deterrenti verso gli altri automobilisti o i falsi testimoni? ndr) e solo parte dei dati registrati servirà anche a determinare le tariffe Rc auto. Non verrà infatti considerato lo stile di guida: accelerazioni, frenate, punti d'urto e posizione del veicolo saranno validi solo per la ricostruzione dei sinistri. Con queste premesse non sarebbero giustificate le grida di allarme lanciate dalle associazioni.

Non è ben chiaro, invece, dopo quanto tempo dovranno essere cancellati i dati né quanti secondi di marcia andranno tenuti in memoria in caso d'incidente.

È chiaro che i due diritti contrapposti sono l'interesse delle compagnie a ricostruire al meglio possibile il sinistro e quello dell'assicurato alla riservatezza.

Le informazioni, invece, potranno essere lavorate in forma aggregata dalle società per migliorare l’offerta e non per creare un indice di rischio del singolo conducente. In questo caso si parla del numero complessivo dei chilometri percorsi, il tipo di strada percorsa etc.

Obbligo di installazione per le auto blu

La vera rivoluzione sembra sia arrivata invece per le auto pubbliche. La Consip, infatti, ha indetto la prima gara per la fornitura di autoveicoli a noleggio per le pubbliche amministrazioni, le forze di polizia, gli ospedali e le Asl, con allestimento di scatole nere di serie, in modo da monitorare consumi e percorrenze, ridurre i costi di assicurazione e, in generale, ottimizzare l’utilizzo delle flotte auto delle Pa.

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