Turismo, traffico aereo torna ai livelli pre-pandemia
12 giu 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Prevale il segmento internazionale
Il traffico aereo torna ai livelli pre-Covid. Lo attestano i numeri diffusi da Assaeroporti, l’associazione che fa capo a Confindustria e che rappresenta 27 società di gestione aeroportuale per 36 scali, secondo cui nel mese di aprile sono transitati 16,5 milioni di passeggeri, superando del 2,5% i volumi dello stesso mese del 2019. Si tratta di un risultato importante sul fronte del turismo.
Bene anche il traffico internazionale
Il segmento internazionale rappresenta oltre due terzi dei passeggeri totali: circa 10,7 milioni di persone provenienti dall’estero con una crescita del 30% rispetto al 2022 e quasi alla pari rispetto al 2019 (-1,6%). Con 5,8 milioni di viaggiatori il segmento nazionale ha superato dell’11% i volumi del 2019.
Anche guardando ai dati dall’inizio dell’anno si può parlare di uno stabile recupero rispetto a prima della pandemia: il traffico registrato nel primo quadrimestre del 2023 è pari a 52,3 milioni di passeggeri, ovvero il 97,6% dei livelli del 2019.
Turismo ed economia
Il turismo vale il 13% del Pil nazionale. Un dato enorme che descrive da solo l’importanza del settore per l’intera economia. Il turismo internazionale è ancora più importante perché influisce direttamente sulla bilancia commerciale nazionale (gli stranieri che arrivano in Italia spendono soldi guadagnati presumibilmente in altri Paesi). Innumerevoli le imprese e i posti di lavoro legati a questo settore.
C’è da chiedersi se i numeri sarebbero stati ancora più alti senza l’ondata di inflazione che ha colpito l’economia globale. In ogni caso si guarda con speranza all’estate in cui si concentra una quota importante degli spostamenti.
L’importanza dell’assicurazione
Uno degli effetti che ha avuto il Covid è stato quello di accendere un riflettore sull’importanza dell’assicurazione viaggio. Se prima era uno strumento che si pensava riservato a viaggi in Paesi con un sistema sanitario privato come gli Stati Uniti o a Paesi in via di sviluppo con una qualità dell’offerta sanitaria insufficiente, oggi sappiamo che è bene tutelarsi in ogni occasione.
Sono tanti i turisti rimasti bloccati all’estero per aver contratto il Covid durante la vacanza e che hanno dovuto far fronte alle spese extra di tasca propria. Se il Covid ormai sembra superato sono tanti gli imprevisti che possono capitare, prima di partire dunque è sempre consigliabile stipulare un’assicurazione. Spesso queste hanno costi molto contenuti (dipende dal Paese di destinazione) e con pochi euro possiamo goderci tutta la serenità delle vacanze così tanto agognate nei periodi più bui della pandemia.
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