USA: dati biometrici in cambio di sconti
17 set 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Una compagnia americana farà sconti a chi si tiene in forma
Se vai a correre ti regalo uno sconto sull'assicurazione. È questa in estrema sintesi la nuova trovata di una compagnia assicurativa americana, la John Hancock (nota tra l'altro per sponsorizzare la maratona di Boston, quindi in un certo senso già vicina a un certo tipo di pubblico), che offre incentivi sulla polizza vita per tutti i clienti che raggiungano determinati obbiettivi sul fronte della salute. Se di per sé l'idea non è nuovissima, a renderla più interessante è il come questi parametri verranno misurati: la compagnia chiede di avere accesso allo smartwatch o ad altri dispositivi indossabili atti a misurare questo tipo di indicatori come i passi fatti in un giorno, la pressione, il movimento complessivo, la qualità del sonno eccetera. Una miniera di dati personali che l'azienda promette di usare solo per questo scopo, garantendo la privacy dei clienti e impegnandosi a non fornire a terzi i dati raccolti.
Le polemiche non sono mancate perché, pur concedendo tutta la fiducia possibile alla compagnia, spesso negli ultimi tempi abbiamo assistito a fughe o furti di dati personali anche da aziende leader come Facebook. In più qui non si tratta di abitudini d'acquisto ma di profilazioni riguardanti la salute che, in tema di privacy, è un po' come dire l'ultima frontiera, il terreno più sacro.
Dimenticandoci per un attimo i rischi relativi alla sicurezza dei dati personali, su tutto il resto l'idea può essere considerata buona perché va nella direzione di una sempre maggior personalizzazione del prodotto assicurativo, aver diritto a sconti o regali per un comportamento virtuoso è la rotta verso cui ci si sta muovendo negli ultimi tempi, anche nell'assicurazione auto: si pensi agli sconti sulla RC Auto per gli automobilisti che non hanno causato incidenti negli ultimi 5 anni. Anche nel ramo salute, una persona che si tiene in forma riducendo il rischio di malattie cardiovascolari si sentirà indispettita a pagare la stessa cifra di una che non lo fa.
Dall'altro lato siamo abbastanza esasperati da questa costante, pressante richiesta di carpire informazioni personali da parte delle aziende. Non esiste dunque un giusto e sbagliato in assoluto, ma solo una scelta personale: quanto delle nostre abitudini e delle nostre caratteristiche individuali siamo disposti a cedere per ottenere vantaggi economici?
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