Automobilisti attenti: la stangata arriva dalle multe
28 nov 2024 | 3 min di lettura
Altro che Rc auto. Dopo esserci lamentati per mesi per gli aumenti delle tariffe, ecco la notizia che la vera stangata arriverà dalle multe stradali. L'allarme rosso lo ha fatto scattare Assoutenti secondo cui, dal 2025, si rischia un aumento del 6% a causa dei rincari delle multe stradali, legati all’adeguamento all’inflazione delle sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, scattano una serie di adeguamenti al rialzo per infrazioni come divieto di sosta, superamento dei limiti di velocità, tanto per citarne due, con rincari a partire da 3 euro per arrivare fino a 51 euro in più se si superano di oltre 60 km/h i limiti di velocità.
Assoutenti: occhio alla “rivalutazione”
La denuncia sul "rischio stangata" arriva da Assoutenti che, pur restando convinta dell’importanza di sanzionare le violazioni stradali, chiede a gran voce di bloccare l’aggiornamento delle sanzioni così come è stato fatto negli ultimi due anni. Durante la pandemia, infatti, la rivalutazione era stata sospesa ma adesso sembra poter riprendere con gli interessi. Secondo Assoutenti, senza un intervento del governo, gli importi delle sanzioni per violazioni stradali subiranno un aumento così come previsto dall’art. 195 del Codice della strada. L'articolo recita che "la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. Come abbiamo detto, l’aggiornamento era stato sospeso dal governo fino a fine 2024 attraverso la legge di bilancio del 2023, in considerazione dell’emergenza energia e della pandemia covid ma riprenderà nel 2025. Anche perché, sottolinea l'associazione dei consumatori, dal 1° gennaio 2024 a oggi, cioè in quasi 12 mesi, le multe stradali hanno portato nelle casse degli enti locali 1,4 miliardi di euro.
Sanzioni più pesanti del 6% nel 2025
“A partire dal prossimo gennaio - spiega Assoutenti - le sanzioni stradali, così come le entrate per le casse pubbliche, rischiano di diventare più pesanti, con un aumento che, stando all’indice biennale Foi dell’Istat, dovrebbe attestarsi attorno al +6%”. L’associazione elenca una serie di possibili rincari comprensivi degli "arrotondamenti": la multa per l'uso del cellulare alla guida passerebbe nel 2025 da 165 a 175 euro, con un rincaro di 10 euro; quella per divieto di sosta passa da 42 a 45 euro (+3 euro), quella per attraversamento con il semaforo rosso da 167 a 177 euro (+10 euro) mentre il superamento dei limiti di velocità da 10 a 40 km/h passerebbe da 173 a 183 euro (+10 euro): se, però, si superano i limiti di 40 o 60 km/h la sanzione sale da 543 a 576 euro e si rincara di 33 euro per arrivare a 896 euro (+51 euro) se si supera il limite di velocità di oltre 60 km/h. "È importante perseguire le violazioni stradali che mettono a rischio la sicurezza pubblica, ma non è certo incrementando gli importi delle multe che si garantirà maggiore sicurezza sulle nostre strade - sottolinea il presidente Assoutenti Gabriele Melluso - Allo stesso modo siamo certi che un piano educativo biennale nelle scuole superiori rivolto alla sicurezza stradale possa dare più risultati di un aggiornamento delle sanzioni amministrative".
Unc: rincari oltre il +17%
Se Assoutenti stima rincari da multe nell'ordine del +6%, più pesante è la stima dell’Unione nazionale consumatori secondo cui i rincari delle multe stradali potrebbero arrivare a superare il 17%. Una “stangata senza precedenti" la definisce l'Unc, perché, sostiene l'associazione, se la legge di Bilancio 2023 aveva sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie senza però annullarlo, teoricamente "ora le multe potrebbero essere adeguate non solo rispetto alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati degli ultimi due anni ma potrebbero essere recuperati anche i due anni precedenti, dal 2020 al 2022. In tal caso - rimarca l'Unione nazionale consumatori - se prevalesse questa interpretazione, considerando l’ultimo indice dell’indice Foi disponibile, quello di settembre 2024, il balzo arriverebbe addirittura al 17,6%”.