Genz Z: tanti rischi, ma poche polizze nelle tasche degli under 30
15 gen 2025 | 3 min di lettura
Poche ma buone: i giovani italiani si confermano tra i meno attenti agli imprevisti della vita quotidiana e tra i meno inclini in Europa a sottoscrivere polizze assicurative, salvo poi riconoscere l’utilità di quelle già acquistate. Alla base di questo comportamento non vi sarebbero però elementi di sfiducia nei confronti delle compagnie assicurative, quanto piuttosto una mancanza di conoscenza sulle caratteristiche delle coperture esistenti.
A giungere a tale conclusione è uno studio della società Deloitte condotto su oltre 10mila Gen Z (23-27 anni) in Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania.
Casa e Salute i beni da proteggere per la Gen Z
Entrando nel dettaglio delle risposte fornite, emerge come l’opinione diffusa tra i giovani di questa fascia d’età sia nel complesso positiva: gli intervistati italiani descrivono le polizze come necessarie (35%), utili (32%), efficaci (28%) e moderne (18%), in linea con quello dei coetanei europei e dei connazionali italiani. Gli ambiti di bisogno identificati come più importanti sono gli stessi indicati anche dai connazionali italiani delle altre generazioni: Casa (41%), Salute (37% – inclusi Infortuni) e Vita (propria o dei propri cari, indicate rispettivamente dal 31% e dal 36% degli intervistati). Come i coetanei europei, questa generazione mostra maggiore interesse rispetto alle altre fasce d’età per la protezione di alcuni ambiti, talvolta legati allo status di “nativi digitali”: dispositivi elettronici (17% vs 10%), beni digitali (16% vs 7%), mobilità alternativa (14% vs 7%), animali domestici (21% vs 17%), attrezzatura per hobby (11% vs 4%) o sport (8% vs 5%).
Basso livello di copertura e scarsa conoscenza
La Generazione Z italiana possiede il minor numero di polizze sia rispetto alle altre generazioni, sia rispetto ai coetanei europei: il 59% degli intervistati Gen Z dichiara di possedere almeno un prodotto assicurativo, rispetto al 67% dei connazionali Millennials e Gen X e al 73% della Gen Z europea complessivamente. Questa tendenza può essere attribuita a diversi fattori primari, quali incertezze di carattere economico-finanziario (anche testimoniate dal fatto che il 22% dei Gen Z italiani intervistati definisce le assicurazioni “costose”), dipendenza dal nucleo familiare di appartenenza (il 43% della Gen Z italiana intervistata dichiara di vivere con i genitori, rispetto al 26% della Gen Z Ue) e scarsa conoscenza dei prodotti e del mondo assicurativo: il 70% della Gen Z italiana dice di possedere una preparazione non adeguata, rispetto al 55% registrato per la Gen Z Ue.
Grande apprezzamento per i servizi “extra”
Secondo quanto indicato dai partecipanti coinvolti nello studio, prezzo e coperture sono i due fattori principali di valutazione dell’offerta assicurativa (tranne che per le polizze Vita). Tuttavia, la Gen Z italiana presenta ulteriori criteri a seconda della tipologia di polizza: in ambito Motor ( ossia le polizze legate ai veicoli), Salute e Infortuni emerge l’importanza della disponibilità nell’offerta assicurativa di servizi aggiuntivi come, ad esempio, dispositivi di telepedaggio o device indossabili che abilitano il monitoraggio dei parametri di salute dell’individuo.
In ambito Casa, emerge la richiesta della Gen Z italiana di aderenza dei prodotti a criteri di sostenibilità (28% vs 13% altre generazioni italiane) – criterio che pesa anche sulle polizze per Motor (23% vs 8% indicato dai connazionali. Questo criterio pesa meno sulla scelta della polizza da parte dei coetanei europei. Infine, la Gen Z italiana si dichiara meno preoccupata dei costi rispetto alle altre fasce d’età rispetto a tutti gli ambiti assicurativi indagati dallo studio: Motor (36% vs 51%), Vita (15% vs 41%), Casa (27% vs 45%), Salute e Infortuni (37% vs 46%).