Gli Italiani guardano al futuro preoccupati ma…sempre poco assicurati
13 dic 2024 | 3 min di lettura
Secondo l’indagine “Bancassicurazione: la prospettiva dei clienti", realizzata da EY, in collaborazione con Swg, su un campione rappresentativo della popolazione tra i 25 ed i 74 anni, le principali preoccupazioni degli italiani riguardano in particolare l’invalidità (55%), particolarmente sentita dai giovani (60%), e la stabilità lavorativa (36%). Gli italiani tra i 55 e i 74 anni temono la non autosufficienza e di gravare sui propri cari (52%). Gli strumenti di tutela per il proprio futuro più apprezzati sono i risparmi in banca (45%), seguiti dalle assicurazioni a tutela in caso di morte o invalidità (TCM e LTC). Al terzo posto, invece, si trovano i fondi pensionistici e una buona rete familiare (28%).
I risparmi in banca al primo posto come rimedio per fronteggiare gli imprevisti
Nonostante le preoccupazioni per il futuro siano diverse tra loro, il principale strumento di tutela per il futuro per il 45% degli italiani sono i risparmi in banca, seguiti dalle polizze per morte e invalidità, giudicate però troppo costose da quasi la metà degli italiani. I giovani nella fascia tra i 25 e i 34 anni dimostrano invece una buona propensione verso le polizze di investimento (42%), con una preferenza per le polizze casa (38%) e le assicurazioni salute e infortuni (34%).
Secondo l’indagine, i due servizi più apprezzati dagli assicurati, in particolare da quelli che hanno sottoscritto polizze allo sportello della propria banca, sono quelle inerenti l’assistenza (tra cui prenotazioni visite specialistiche, telemedicina, consegna farmaci a domicilio), interessanti per il 45% dei clienti intervistati e, con il 28% dei consensi, i servizi legati alla risoluzione di incidenti domestici (come ad esempio l’invio di un fabbro, centro assistenza in caso di furto, pronta riparazione vetrate o allagamenti, ecc.).
Polizze: per gli italiani uno strumento ancora costoso
Le polizze sono percepite principalmente come strumenti di protezione dai rischi (45%) e di investimento per il futuro (29%). Per una minoranza degli intervistati rappresentano invece una spesa poco utile e non necessaria (17%), un obbligo o una necessità ( per il 14%) e una tutela non tanto per il futuro quanto per il presente (14%). Solo l’11% degli intervistati ha dichiarato di avere un giudizio totalmente negativo.
Esiste però una forte differenziazione tra chi ha sottoscritto esclusivamente prodotti vita e chi invece una polizza danni: questi ultimi infatti spesso si limitano a vedere il prodotto assicurativo come un dovere o una necessità, come nel caso della polizza Rc auto obbligatoria (24% contro il 14% del totale).
Chi non ha sottoscritto una polizza ritiene che i prodotti non siano aderenti ai propri bisogni e non ne attribuisce alcuna utilità. Tra i motivi per cui non è stata sottoscritta alcuna polizza il 49% ha dichiarato l’eccessivo costo. Solo il 36% ha dichiarato che a fronte di un costo elevato non proteggono in caso di bisogno a causa delle esclusioni previste nei contratti, mentre il 18% ritiene le polizze assicurative troppo complicate da comprendere.