Malattie croniche, testa a testa tra specialisti e medici di base
23 set 2024 | 2 min di lettura
Più di un italiano su tre convive con una malattia cronica. Ma come si cura? Quali esami svolge e di chi si fida? Alcune risposte arrivano dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, grazie a uno studio condotto dall’istituto di ricerca Nomisma.
Visite e controlli
Il 20% degli italiani dichiara di soffrire di patologie croniche e il 16% di averne più di una. I pazienti tendono a rivolgersi, per il 58%, a un medico specialista. Vuol dire comunque che c’è un sostanzioso 42% che ha nel proprio medico di famiglia la figura di riferimento. Quasi tutte le persone affette da patologie croniche (il 94%) affermano di aver effettuato almeno un controllo o una cura nell’ultimo anno.
La maggior parte degli esami diagnostici è stata effettuata nel sistema sanitario pubblico (61%). Si ricorre più spesso alla sanità privata (in un caso su due) quando si tratta di visite specialistiche, rendendo particolarmente conveniente un’eventuale copertura assicurativa legata alla salute.
Malattie e diagnosi
La patologia cronica più diffusa in Italia è l’ipertensione arteriosa, che colpisce una persona su cinque. Al secondo posto ci sono le malattie allergiche (15%), al terzo le patologie che riguardano le articolazioni, come l’artrosi e l’artrite (13%). Seguono l’osteoporosi (7%), il diabete, l’asma e i tumori (5%).
L’età alla quale viene effettuata la diagnosi varia in base alle malattie. Spesso la patologia viene individuata dopo i 40 anni, soprattutto quando si tratta di osteoporosi, tumori e ipertensione. Molto più precoce è invece la diagnosi di asma e allergie.
L’impatto sulla qualità della vita può essere significativo. Il 53% di chi soffre di una patologia cronica non è soddisfatto del proprio stato di salute fisico. La percentuale aumenta poi significativamente per chi è affetto da multi cronicità, raggiungendo il 67%.