Incidenti e car sharing.
8 lug 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Un nuovo modo di muoversi in città senza costi di manutenzione, benzina, parcheggio e assicurazione. O forse no. Il car sharing rappresenta la nuova frontiera per chi non vuole comprare l’auto e non vuole avvalersi necessariamente dei mezzi pubblici o dei taxi per piccoli o grandi spostamenti.
In Italia i servizi sono offerti nelle città più grandi, dove i grattacapi del parcheggio, delle zone a traffico limitato, del traffico e dei costi assicurativi sono preponderanti. L’offerta varia tra i noleggi condivisi creati dai Comuni e quelli predisposti dai privati e patrocinati dagli enti locali. Ma se tampono o lascio la macchina sinistrata chi paga?
Auto sì ma condivisa
C’è il noleggio pubblico messo a disposizione dai Comuni, per cui dopo l'iscrizione è necessario prenotare l'automobile desiderata, distribuita in diversi parcheggi prefissati sparsi per la città, segnalando orario d'inizio e fine corsa. Le tariffe variano automaticamente in base al tempo di noleggio o alla distanza percorsa. Inoltre, durante quest’ultimo anno la proposta più diffusa arriva da diversi privati e si avvale di app e gps: le auto (di solito utilitarie) non sono legate a delle aree di parcheggio specifiche, ma sono geolocalizzate e possono essere prese e lasciate ovunque all'interno dell'area cittadina. I clienti sono dotati di una tessera magnetica o di un codice autogenerato grazie a una app per poter aprire l’auto e far partire la propria corsa. I vantaggi sono quindi ambientali (meno traffico e smog) e gestionali (non penso a niente se non a guidare), ma in questo secondo tipo di servizio, le tariffe favoriscono un uso legato a brevi spostamenti.
Franchigia o valutazione ad hoc
E se mi rubano l’auto o sono coinvolto in un incidente? In questi casi bisogna spulciare i contratti sottoscritti con le diverse società di car sharing. Per quanto riguarda i danni materiali all’auto propria o degli altri, prima di entrare nel panico, è bene chiamare i contact center per capire quali passi compiere. Alcuni prevedono una franchigia di 500 euro in caso di incidente e quindi il cliente pagherà una quota di 500 euro anche nel caso di danno maggiore. Altri servizi invece preferiscono valutare caso per caso le responsabilità. In qualunque caso è fondamentale inviare alla società entro pochi giorni dall’avvenimento il modulo di constatazione amichevole per riferire sui danni constati, altrimenti il rischio è di pagare il danno per intero.
Nei casi in cui l’auto risulti danneggiata nel momento in cui la usiamo, dovremo segnalare via app graffi e ammaccamenti, in modo che vengano attribuiti a chi ne è stato veramente responsabile.
Per quanto concerne invece la responsabilità civile e penale, sarà sempre il conducente a risponderne, come avviene anche in caso di divieto di sosta, limiti di velocità e il resto delle sanzioni del codice della strada.
Car pooling, occhio alla polizza
Infine, c’è il car pooling, cioè la condivisione della propria auto con una o più persone che contribuiscono alle spese del viaggio, saltuario o ricorrente. Mettendo a disposizione il proprio veicolo per trasportare altre persone è fondamentale (oltre che obbligatorio) avere una polizza di responsabilità civile. Quando si trasportano terzi, infatti, la copertura assicurativa è la prima forma di tutela (in caso di incidente) per i passeggeri. Se invece si è intenzionati a caricare passeggeri e ad alternarsi alla guida la polizza non deve essere a conducente unico, altrimenti si rimarrebbe scoperti in caso di sinistro.
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