Quali sono i Paesi più sicuri e quelli più pericolosi al mondo
27 feb 2025 | 2 min di lettura

Il mondo è un posto meno sicuro. Sembra una frase da film d’azione americano, ma è una realtà. L’ha certificata un report dell’International SOS, sottolineando come - praticamente ovunque - i rischi siano aumentati negli ultimi mesi. Forbes è partito da qui per indicare ai viaggiatori quali sono i Paesi più sicuri. L’analisi non riguarda solo fattori come conflitti e criminalità, ma ne valuta anche altri, come l’assistenza sanitaria e i rischi climatici.
I Paesi più sicuri
I Paesi del Nord Europa - Islanda, Norvegia, Danimarca e Finlandia - si confermano tra le destinazioni più sicure. Dalla loro, spiega Forbes, hanno una combinazione di “bassi tassi di criminalità, efficaci politiche governative ed eccellenti servizi di emergenza”.
Promossi anche Svizzera, Slovenia, San Marino, Lussemburgo e Groenlandia, dove i rischi alla sicurezza sono definiti “insignificanti”. Per chi preferisse il mare, invece, le isole più sicure sono Capo Verde, le Seychelles e le Isole Marshall.
Conflitti e instabilità
I Paesi più a rischio sono quelli agitati da conflitti in corso, governi instabili e criminalità. In Ucraina persiste una situazione di stallo armato. La sicurezza è minacciata anche in Libia e Afghanistan, Somalia e Repubblica Centrafricana. L’instabilità affligge Siria, Yemen e Sahel, Venezuela e Bolivia.
L’aumento della criminalità rende rischiose anche destinazioni in stato di pace, come il Sudafrica o il Messico. Il rapporto ha inoltre aumentato il grado di rischio (da basso a medio) di alcuni Paesi dal forte richiamo turistico, come Filippine e Thailandia.
Rischi sanitari
Conflitti e criminalità, però, non sono i soli fattori che determinano il grado di rischio. L’International SOS sottolinea ad esempio quanto sia importante per la sicurezza dei viaggiatori la presenza di un’assistenza sanitaria solida. Da questo punto di vista, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e gran parte dell'Europa sono sicuri. Anche se in alcuni casi è necessaria un’assicurazione sanitaria per ottenere cure tempestive ed economicamente sostenibili.
Forti rischi a livello sanitario possono invece emergere in Paesi come l’Afghanistan, la Corea del Nord e la Somalia, a causa di carenze infrastrutturali, risorse insufficienti e forte presenza di malattie infettive. L’aspetto medico non è da sottovalutare neppure in Bolivia, dove la classificazione del rischio sanitario è passata da media ad alta.
L’impatto del clima
La mappa dei rischi del 2025 coinvolge, infine, il clima. L’analisi non bada solo ai fenomeni meteorologici estremi quanto alla capacità di gestirli con infrastrutture e politiche sostenibili. Promossi i Paesi scandinavi, la Nuova Zelanda e gli Emirati Arabi Uniti. Critica è invece la situazione climatica in Mali, Ciad, Etiopia, Filippine e India.
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