Quanto sono costati i disastri naturali
2 gen 2025 | 2 min di lettura
Il limite individuato dagli accordi di Parigi (2 gradi oltre la media della temperatura globale rispetto all’epoca preindustriale) è vicino: siamo già oltre il grado e mezzo. Si sta per chiudere l’anno più caldo mai registrato, con conseguenze sempre più visibili. Le temperature elevate, infatti, favoriscono manifestazioni naturali violente. E così, spiega uno studio del Swiss Re Institute, le compagnie assicurative hanno dovuto affrontare perdite per 135 miliardi di dollari. Si tratta del quinto anno consecutivo in cui il conto supera la soglia dei 100 miliardi.
Le perdite delle assicurazioni, spiega il rapporto, sono dovute soprattutto ai costi di ricostruzione più elevati e al fatto che i fenomeni violenti colpiscono oggi (molto più che in passato) anche le aree urbane, più edificate e più assicurate.
Inondazioni in Europa
Nel 2024, le inondazioni hanno colpito con forza Europa ed Emirati Arabi, causato perdite assicurate stimate che sfiorano i 13 miliardi di dollari (10 dei quali concentrati nel nostro continente).
Le intense precipitazioni di aprile hanno provocato inondazioni nella regione del Golfo, arrivando a interrompere l’operatività dell'aeroporto di Dubai. A settembre, la tempesta Boris ha causato gravi inondazioni nell'Europa centrale, colpendo principalmente Repubblica Ceca, Polonia e Austria. Ma sono state colpite anche Slovacchia, Romania, Italia e Croazia.
A ottobre, poi, gran parte della Spagna ha subito forti piogge, inondazioni improvvise e grandinate, che hanno causato enormi danni. Fino al dramma di Valencia. In molte località, la media delle precipitazioni di un anno è stata scaricata a terra in meno di otto ore.
Uragani negli Stati Uniti
Almeno due terzi delle perdite assicurative registrate nel 2024 sono attribuibili agli Stati Uniti: due grandi uragani (Helene e Milton) hanno colpito gli Usa, a settembre e ottobre. Le perdite generate sarebbero state complessivamente attorno ai 50 miliardi di dollari. Ai fenomeni più estremi si sono poi aggiunti i forti temporali, più frequenti del solito.
Guardando al futuro, è praticamente certo che i fenomeni meteorologici violenti saranno quasi una consuetudine. E questo, spiega il rapporto, lascia prevedere un ulteriore aumento delle perdite nei prossimi anni.