Revisione Ue sulle auto, confermato il 2026
31 dic 2024 | 2 min di lettura
La revisione delle norme Ue sulle auto a benzina e diesel è stata confermata per il 2026. Nessun anticipo, dunque, come ha ribadito la vicepresidente della Commissione europea, Roxana Minzatu, confermando che la revisione delle norme dell'Ue che sanciscono il divieto di immatricolare nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035 è stata confermata per il 2026. Niente novità sostanziali, dunque, nemmeno in tema di Rc auto e tariffe varie.
Relazione sui progressi entro il 2025
"Il regolamento richiede alla Commissione di presentare una relazione sui progressi entro il 2025 - sottolinea Minzatu - Sulla base di tale relazione, la Commissione procederà con la revisione nel 2026. L'orizzonte temporale fissato per il 2035 "garantisce sicurezza a produttori, fornitori e investitori, fornendo un margine temporale adeguato a pianificare una transizione equa".
E-fuels, tabella di marcia Ue
Minzatu ha posto l'accento anche sul ruolo degli e-fuels in questo processo di cambiamento: Bruxelles si è impegnata a sviluppare "una tabella di marcia per l'occupazione di qualità" per "assicurare una transizione equa per tutti i lavoratori coinvolti". La revisione delle normative comprenderà un'analisi dettagliata degli impatti ambientali della transizione: secondo gli esperti, il passaggio ai veicoli elettrici potrebbe ridurre drasticamente le emissioni di CO2, contribuendo in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Ue. Tuttavia, sostengono gli esperti, "è altrettanto evidente la necessità di un'infrastruttura adeguata, che comprenda sia una solida rete di ricarica sia una sufficiente capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili".
Le case automobilistiche investono
Le case automobilistiche, dicono ancora gli esperti Ue, stanno investendo “cifre ingenti” in tecnologie innovative e in soluzioni sostenibili: lo fanno per rimanere competitive nel nuovo scenario. Alcune aziende stanno già sperimentando gli e-fuels, considerati una possibile via per abbattere le emissioni dei veicoli con motori a combustione interna già in circolazione.
Si muovono anche i Paesi Ue (e chiedono sostegni)
Anche i paesi U valutano strategie nazionali per allinearsi agli obiettivi comuni, tenendo in considerazione le specificità economiche e sociali: alcuni stati, soprattutto quelli con un'importante industria automobilistica, potrebbero richiedere misure di sostegno supplementari per “garantire una transizione giusta ed equilibrata”.