Risparmio: pensione e salute in cima alle preoccupazioni
25 dic 2024 | 3 min di lettura
Gli italiani si confermano molto preoccupati nel breve periodo per le possibili evoluzioni del quadro internazionale e per l’andamento dell’economia in generale; mentre lo sono assai meno per le entrate della famiglia, dove gli ottimisti praticamente eguagliano i pessimisti. A sottolineare questa divergenza è l’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2024 realizzata da Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi su un campione rappresentativo, distribuito su tutto il territorio nazionale.
Pensione & risparmio: pessimisti versus ottimisti
Il 60,3% degli intervistati si ritiene soddisfatto del reddito corrente, con una notevole differenza di genere: esprime soddisfazione il 65,4% degli uomini, contro il 54,2% delle donne. Spostando l’attenzione sulle aspettative pensionistiche, solo il 34,2% del campione si dichiara ottimista (uomini 43,9%; donne 24,8%): nonostante ciò, resta bassa la propensione a sottoscrivere forme di previdenza complementari.
Il 59,4% degli intervistati dichiara di aver risparmiato nei dodici mesi precedenti l’Indagine, in netto miglioramento rispetto al 53,5% del 2022 e al 54,7% del 2023 ma con notevoli diversità tra i gruppi del campione, come prevedibile: risparmiano più della media i laureati (79,2%), gli imprenditori e i liberi professionisti (79,9%) o chi ha redditi elevati (74%).
Perché e quanto si riesce a risparmiare
Le principali motivazioni del risparmio includono obiettivi genericamente precauzionali (37%), il supporto ai figli (20%), gli investimenti per la casa (19%) e la vecchiaia (16%). L’8,2% risparmia per difendersi dall’inflazione (era il 5% nel 2023), mentre lo 0,3% lo fa per realizzare nuovi investimenti (in significativa flessione dal 5% dello scorso anno). La quota media di reddito risparmiata è pari all'11%, in calo dal 12,6% del 2023. Per il 2023 e 2024 nella finalità precauzionale si somma anche la difesa dall’inflazione.
Polizze salute in aumento
Malgrado però le preoccupazioni per la sicurezza economica nell’età della pensione, meno del 20% del campione dichiara di aver sottoscritto una forma di previdenza integrativa; aumentano peraltro le adesioni dei giovani al secondo e terzo pilastro pensionistico (dal 10 al 20%). Emerge infine dall’Indagine un incremento nelle polizze salute a copertura delle spese mediche (dal 14% al 17,5% dei rispondenti): un dato che appare frutto delle conseguenze della pandemia più che da un vero cambio di atteggiamento nei confronti del tema.
Scelte finanziarie e competenze al lumicino
Se l’Indagine 2023 aveva evidenziato un risveglio di interesse da parte degli italiani verso gli argomenti economico/finanziari, l’edizione 2024 registra invece il ritorno su valori storici, con il 30% degli intervistati che si dichiara “per niente interessato” all’economia e alla finanza (24,6% nel 2023).
Torna sotto la metà anche la quota di risparmiatori che si reputa competente in materia finanziaria malgrado il leggero aumento evidenziato dalla valutazione delle competenze minime. Basti pensare, ad esempio, che solo il 30% dei risparmiatori tra il 2021 e il 2024 ha sottoscritto strumenti diversificati (erano il 40% nel 2019). La sicurezza resta una priorità per gli investitori: circa il 65% la sceglie come prima opzione, in aumento rispetto al 60% del 2023. La liquidità si colloca al secondo posto, con circa il 14% delle preferenze, in linea con lo scorso anno.