Sci: ecco dove e quando si rischia di più
14 gen 2025 | 2 min di lettura
Le piste più difficili sono anche le più rischiose? Falso. Ma è vero che l’ultima discesa è la più pericolosa? No, falso anche questo. Uno studio di Snowcare, assicurazione specializzata nelle attività sulla neve, ha fatto il punto sugli incidenti con sci e snowboard. I risultati rivelano non poche sorprese.
Gli incidenti
Partiamo dagli incidenti. Si pensa spesso che siano originati da collisioni tra sciatori. In realtà, nel 2024 questa casistica ha caratterizzato solo un sinistro su 10. Sono invece molto più frequenti le cadute accidentali (33%).
Da quando è stata introdotta l’assicurazione obbligatoria sulle piste - nel 2022 – gli incidenti sono diminuiti. Sono però aumentati (ed è un piccolo paradosso vista la diffusione delle polizze) i soccorsi a pagamento, richiesti nel 35% dei casi.
Sempre secondo l’indagine di Snowcare, l’età media degli infortunati è di 32 anni. Per l’82% si tratta di sciatori e per il 15% di snowboarder. Vuol dire che lo sci è più pericoloso? Non è detto: è chiaro che la specialità più diffusa tende anche a registrare il maggior numero di sinistri.
Le piste
Le piste più rischiose non sono le più difficili, secondo lo studio. La maggior parte degli incidenti, infatti, si verifica sulle blu e sulle rosse.
La ragione è presto detta. Anche se le nere presentano maggiori rischi potenziali (tant’è che è su questi tracciati che si verificano i sinistri più severi), vengono affrontate da meno persone e – soprattutto – da sciatori e snowboarder che hanno già buona dimestichezza con la neve. Sulle blu e sulle rosse, invece, si avventurano un po’ tutti, spesso sottovalutando le piste o sopravvalutando le proprie capacità.
Gli orari
Un altro luogo comune che cade è legato agli orari. Leggenda vuole che l’ultima discesa, nel pomeriggio, sia la più pericolosa. Perché si è stanchi e un po’ (troppo) rilassati. In realtà la maggior parte degli incidenti si verifica tra le 11 e le 13.
C’entra probabilmente il maggiore affollamento, così come nella settimana tra Natale e Capodanno. In questi 7 giorni si è infatti concentrato il 20% degli incidenti.