Finanza e assicurazioni: italiani bocciati
11 nov 2024 | 3 min di lettura
Se gli italiani fossero studenti di educazione finanziaria, meriterebbero una tirata d’orecchi. La terza edizione dell’Edufin Index, l’Osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi, ha assegnato un voto medio di 56 punti su 100, al di sotto dei 60 necessari per la sufficienza.
Un anno negativo
L’indagine, condotta da Alleanza Assicurazioni insieme a Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi, segna un peggioramento. Negli ultimi dodici mesi, infatti, è aumentato di due punti percentuali il numero di persone che vive una condizione di analfabetismo finanziario e assicurativo, salendo al 12% della popolazione e tornando ai livelli registrati nel 2022.
Oggi solo il 40% della popolazione raggiunge la sufficienza, con un piccolo passo indietro rispetto al 41% del 2023. In particolare, l’Osservatorio certifica una fisiologica stabilizzazione dopo la crescita del 2023, quando l'emergenza aveva sostenuto la circolazione di competenze: “L’eccezionalità del contesto macroeconomico dello scorso anno, con tassi e mutui in costante aumento – spiega l’Osservatorio - aveva spostato l’attenzione dei media su questo tema e reso prioritario per i cittadini rimanere informati e occuparsi delle proprie finanze per evitare il rischio di trovarsi in situazioni di incertezza, se non addirittura di imprevista fragilità economica”.
Nel dettaglio, secondo la ricerca i risultati migliori si registrano tra gli uomini, tra chi ha 45-64 anni e tra i residenti al Nord-Est. Nel 2024 si conferma quindi un divario di genere, intorno ai 5 punti (uomini 58 contro donne 53) e un gap geografico tra Nord e Sud intorno ai 4 punti. Aumenta una distanza generazionale, che vede i giovanissimi (18-24) con punteggi di circa 7 punti inferiori a quelli degli adulti (35-64).
Donne: i motivi del ritardo
L’Osservatorio indaga le cause della distanza tra uomini e donne. Per queste ultime, spiega il report, il ridotto interesse verso l’argomento e la bassa propensione a informarsi rimangono fattori chiave che contribuiscono alla minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa.
Tuttavia, il gender gap è influenzato anche dalla bassa autonomia decisionale delle donne, che trova origine nel contesto e nelle dinamiche familiari. Secondo l’Osservatorio, la donna continua a essere percepita come la principale responsabile della cura domestica, il che riduce il tempo che può dedicare alla propria autonomia finanziaria.
Il rapporto ha evidenziato che quando le donne sono single e si trovano in una condizione di necessaria autonomia nella gestione delle proprie finanze raggiungono i medesimi risultati Edufin degli uomini. Al contrario, le donne in coppia tendono a perdere autonomia decisionale. Anche quando sono le principali percettrici di reddito all’interno della coppia e possiedono un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, sono portate a condividere le principali scelte economiche con il partner.
Giovani ed educazione in famiglia
Neppure i giovani tra i 18 e i 24 anni raggiungono la sufficienza. Ma rispetto alle precedenti generazioni la Gen Z ha un più alto livello di “socializzazione finanziaria”, l’indicatore che racconta come si acquisiscono e sviluppano valori, conoscenze e comportamenti finanziari in famiglia. In sostanza, oggi, in confronto al passato, i genitori dedicano più tempo all’insegnamento finanziario rivolto ai figli.
Rispetto alle precedenti generazioni, la Gen Z inizia a gestire prima il denaro, nonostante la maggior parte lo riceva solo nel momento del bisogno. Tra i più giovani, inoltre, si riduce il gender gap rispetto alle precedenti generazioni, ma rimane ancora bassa (attorno al 20%) la percentuale di ragazze che riceve la “paghetta” regolarmente.