Mercato auto, a giugno le elettriche fanno +116%
1 lug 2024 | 2 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
Forse ci siamo. Grazie ai nuovi incentivi messi a punto dal governo, le auto elettriche a giugno sono andate a ruba stando ai dati del ministero dei Trasporti: immatricolazioni pari a +115,8% rispetto a giugno 2023. Segno che forse andava fatto uno sforzo in più per sostenere la transizione energetica dei veicoli. Trainati dalle full electric, i dati del mese sono positivi per tutto il comparto che fa segnare un buon +14,89% sempre rispetto a un anno fa.
I dati di vendita
Dopo un paio di mesi piuttosto piatti, giugno ha visto una buona ripresa del settore e di quelli ad esso correlati, come quello assicurativo. Le immatricolazioni sono state 160.574, molto meglio rispetto a un anno fa, anche se il gap con il 2019 (ultimo anno prima della pandemia) va ancora colmato: -7,4% rispetto a giugno 2019. Bene anche rispetto al mese scorso: con un aumento delle nuove vetture del 14,61%.
La notizia però resta il balzo delle elettriche che grazie agli incentivi (a determinate condizioni si può ottenere uno sconto fino a 13.500 euro), sono più che raddoppiate nelle preferenze degli italiani passando da 6.155 unità di giugno 2023 a 13.285 di giugno 2024, con una quota di mercato in crescita all’8,3% (contro il 4,4% di giugno dello scorso anno).
Bene ma non benissimo
Ad oggi i numeri sono ancora bassi per parlare di rivoluzione. Basti pensare che il numero complessivo di veicoli elettrici circolanti in Italia ad oggi si attesta a 251.023 auto (su quasi 40 milioni totali).
Anche il confronto con gli altri Paesi europei ci racconta di come l’Italia sia indietro nonostante la fiammata di giugno. Guardando ai primi sei mesi dell’anno, le vetture full electric hanno rappresentato appena il 3,9% delle nuove auto immatricolate, mentre in Francia, Germania e Regno Unito il market share delle vetture a batteria viaggia a doppia cifra (17%, 12,6% e 17,6%).
Il maxi incentivo per le auto elettriche non può essere sostenuto a lungo visti i bilanci dello Stato che non godono di ottima salute. Legittimo dunque chiedersi come continuare a sostenere la transizione verso le vetture green anche nel nostro Paese.