Taxi: 15mila euro dichiarati al fisco, ma i conti non tornano
17 giu 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Christian T.
La polemica sui taxi infuria. A riaccendere la miccia stavolta è stato il Sole 24 Ore con un’inchiesta basata sulle dichiarazioni dei redditi dei tassisti relative all’anno 2022 e che giunge a una semplice conclusione: se i dati fossero veri i tassisti morirebbero di fame. Quindi o ci troviamo di fronte a persone particolarmente parsimoniose o gran parte dei guadagni vengono nascosti al fisco e alimentano la montagna di evasione fiscale del nostro Paese.
I dati sui redditi dei tassisti
Pubblicati dal ministero dell’Economia ed elaborati dal quotidiano di Confindustria, i dati relativi ai guadagni dichiarati dai titolari di auto bianche nel 2022 mostrano una situazione quantomeno strana: sono troppo bassi. La media è di 15.499 euro all’anno, ovvero 1.300 euro lordi al mese.
Firenze è la città dove le dichiarazioni dei redditi sono più alte: in media 20.651 euro, pari a 1.720 euro lordi al mese. I tassisti di Milano e Bologna hanno dichiarato 19.580 e 16.850 euro, rispettivamente pari a 1.631 euro e 1.404 euro lordi al mese. Al Centro-Sud Italia si scende ancora, anche nelle città turistiche: in media a Roma hanno dichiarato 12.729 euro, cioè 1.060 lordi al mese, a Napoli 10.193 euro, ossia 849 euro lordi al mese, appena sopra la soglia di povertà. La città dove si guadagna meno è Palermo: 9.111 euro dichiarati all'anno, pari a 759 euro lordi al mese.
I guadagni dei tassisti sono troppo bassi se paragonati alle numerose spese necessarie per questo mestiere: l'acquisto, la manutenzione, l'assicurazione e le tasse dell'auto, il carburante, e, soprattutto, le licenze che possono costare fino a 150mila euro nei passaggi tra privati.
Il sospetto di evasione
Con i guadagni dichiarati, i costi diventerebbero insostenibili. L'analisi fa sospettare che potrebbero esserci dei redditi non dichiarati, guadagnati attraverso il pagamento in contante. Una pratica che il governo Draghi ha cercato di contrastare introducendo, nel 2022, l'obbligo di detenere un Pos nell'auto per i pagamenti elettronici e rintracciabili.
A farlo pensare è anche il tassista di Bologna Roberto Mantovani, diventato famoso come Red Sox che con il semplice gesto di pubblicare sui social i propri guadagni si era attirato le ire (e le ritorsioni) dei suoi colleghi. Mantovani aveva fatto sapere di guadagnare anche 600 euro al giorno, ben lontani dai 288 euro a settimana che si evincono dalle dichiarazioni dei redditi.
In più si tratta di un mercato privo di concorrenza dove una categoria ha praticamente il monopolio e tiene stretti i propri privilegi. Non appena si apre alla possibilità di altri servizi come per esempio Uber, i tassisti bloccano le città con scioperi e dimostrazioni. La situazione è e resta bloccata, nessun governo riesce ad aprire alla concorrenza o quantomeno a fare trasparenza sui conti.
Sul tema si è subito espresso il Codacons, l’associazione di consumatori ha pubblicato una dichiarazione sul tema: “I dati sui redditi medi dichiarati dai tassisti nel 2022 e pubblicati dal Sole24 ore sono per il Codacons del tutto anomali, sia se rapportati alla ripresa del turismo in Italia, sia se si considera l’esiguo numero di auto bianche che circolano nelle nostre città”.