Anfia, Federauto e Unrae: basta tasse sulle automobili
26 dic 2018 | 3 min di lettura
Il "no" delle associazioni a nuove tasse sulle auto
Basta tasse sugli automobilisti. È questo il grido che si leva da Anfia, Federatuto e Unrae dopo le recenti prese di posizione del governo nella manovra di bilancio che paventava l'introduzione di una ecotassa sulle vetture inquinanti. Le tre associazioni ribadiscono la necessità che venga eliminato dal bilancio ogni ulteriore gravame fiscale a carico degli automobilisti, già vessati in maniera abnorme, tra RC auto e bollo. “I primi a farne i conti sarebbero i cittadini virtuosi, quelli che acquistano un'auto nuova, che inquinerà comunque meno di una vecchia”, spiegano in un documento congiunto Anfia, Federauto e Unrae
Crollo di occupazione ed entrate per lo Stato. Secondo le associazioni, dovessero entrare in vigore le nuove tasse ipotizzate dal governo, “il mercato dell’auto subirà una flessione pesante, con varie conseguenze sia per l'occupazione che per le entrate dello Stato: meno veicoli venduti, infatti, corrispondono a meno imposte incassate. Ricordiamo che nel 2017 - sottolineano Anfia, Federauto e Unrae - la contribuzione derivante dall’acquisto di veicoli, cioè il versamento iva e ipt, è stata pari a 9,4 miliardi di euro”.
Niente effetti positivi all'ambiente. Un altro vulnus, secondo Anfia, Federauto e Unrae, starebbe alla base della scleta infelice di tassare le auto. “Essendo la nuova norma tarata sulla Co2, che è un climalterante e non un inquinante, non sembra nemmeno corretto parlare di politiche per migliorare la qualità dell’aria, visto che queste hanno come obiettivo la riduzione dello smog, dell'inquinamento e delle polveri sottili. In termini ambientali - prosegue il comunicato delle associazioni - non deriverebbero effetti positivi, dal momento che, sulle strade italiane, continuerebbero a circolare dei veicoli con oltre vent'anni di età. D'altro canto, invece, verrebbero tassati, disincentivandone così l’acquisto, dei veicoli di ultima generazione che assicurano prestazioni ambientali superiori alla media del parco auto circolante”.
Una bastonata su famiglie e piccoli operatori economici. Secondo Anfia, Federauto e Unrae, dunque, la nuova misura sarebbe inefficace e, dicono, “impatterebbe sulle vetture del segmento premium, che già sono assoggettate al superbollo, e su quelle del segmento medio, tipo mono-volumi e multi-spazio, proprio quelle usate dalle famiglie italiane e anche dai piccoli operatori economici”.
Sì al bonus per comprare auto a basse emissioni. Nell’ottica della neutralità tecnologica, e inoltre avaendo avanzato proposte concrete a sostegno di alcune misure simili, le tre associazioni ritengono comunque positivo l'inserimento di un incentivo strutturale pluriennale, vale a dire un bonus, per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. “Ribadiamo però - dicono - la totale contrarietà del settore a qualsiasi previsione legislativa relativa a un qualsiasi aggravio di costi, ossia a un cosiddetto malus, per chiunque acquisti un veicolo nuovo di ultima generazione”. Ancora una volta, ribadiscono Anfia, Federauto e Unrae, “chiediamo che la misura venga ripensata e posticipata al 2020, in coerenza con i nuovi obiettivi europei, in modo che siano
calibrati meglio anche gli effetti su mercato e produzione industriale”.
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