Assicurazione anti-contagio: la low-cost risarcisce i positivi

Il trasporto aereo è uno dei settori più colpiti dal coronavirus. Tra chiusure degli aeroporti, limitazione dei movimenti nazionali e internazionali, ci sono sempre meno decolli. In alcuni Paesi, i vettori si stanno attrezzando, anche con soluzioni originali (e controverse).

La compagnia vietnamita Vietjet, una low-cost che collega 13 scali, ha lanciato la polizza “Sky Covid Care”, cioè un'assicurazione dei cieli fatta a misura di virus. La cosa che ha fatto discutere è la sua formula. Non è infatti la solita assicurazione di viaggio che rimborsa i passeggeri al verificarsi di disguidi o particolari condizioni. Vietjet risarcisce il cliente se contrae il coronavirus dopo aver volato su uno dei suoi aerei. La cifra non è neppure così banale: 200 milioni di dong vietnamiti, circa 7.700 euro.

Anche se la compagnia afferma che si tratta di un'iniziativa per “garantire la sicurezza dei passeggeri”, più che un'assicurazione sembra essere qualcosa di più vicino a una (bizzarra) promozione: è infatti gratuita. Non serve sottoscriverla ma copre chiunque scelga il vettore tra il 23 marzo e il 30 giugno, a patto che dimostri di essersi ammalato. Il messaggio, almeno nelle intenzioni, non è certo far passare l'idea che con il virus si possa guadagnare. Vietjet ambisce – come ha spiegato in una nota – a sottolineare che “la sicurezza sanitaria dei passeggeri e degli equipaggi di cabina è protetta al massimo livello”.

Il risarcimento può essere richiesto entro 30 giorni dalla data del volo. Serve però rispettare alcuni criteri, a partire dalle “normative sulla prevenzione del contagio”. In sostanza, quindi, è escluso chi abbia violato i divieti di spostamento o l'eventuale quarantena. Sono esclusi i passeggeri affetti da “epilessia o disturbi mentali” e chiunque fornisca alla compagnia informazioni personali errate. Servirà poi dimostrare la propria positività e il fatto di essere stati curati dal sistema sanitario vietnamita.