Assicurazioni più leggere per chi inquina meno: la proposta
18 dic 2023 | 2 min di lettura
La proposta avanzata dal The Urban Mobility Council
Meno inquini, meno paghi, al di là della classe del motore. È la proposta presentata al Parlamento europeo dal The Urban Mobility Council, il Think Tank nato nel 2022 su iniziativa del gruppo Unipol. Si tratta di un nuovo paradigma, che lega la circolazione, l’accesso alle Ztl e le assicurazioni al tipo di percorso e allo stile di guida. In sostanza, si passerebbe dall’attuale gestione per categorie a una basata sulla rilevazione del comportamento del singolo veicolo.
Un lungo periodo di convivenza
La proposta parte dai risultati della ricerca E-Private Mobility Index, realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano: si prevede che, nei prossimi anni, circa il 70% di auto a motore endotermico non potrà essere sostituito dall’auto elettrica, per ragioni legate alla produzione, all’autonomia, ai costi, all’efficienza della ricarica.
Ci sarà quindi un lungo periodo di convivenza tra auto a benzina o diesel e vetture “a batteria”. Come gestirlo? Secondo The Urban Mobility Council, la netta separazione in base alla classe del motore sarebbe troppo rigida: se si considerano le emissioni effettive e non quelle medie, infatti, circa un quarto degli Euro 4 registrano emissioni inferiori rispetto ai più moderni Euro 6.
Dalla classe allo stile
L’impatto ambientale dipende, infatti, da come e quanto viene utilizzata l’automobile, dallo stile di guida, dai chilometri percorsi. Ad esempio, una velocità di percorrenza troppo elevata o troppo bassa genera, a parità di altre condizioni, una crescita significativa di emissioni di CO2. Serve quindi un modello di misurazione personalizzato, che possa rendere in maniera più fedele il contributo effettivo di ciascuna vettura.
La soluzione sarebbe un sistema basato su scatole nere in grado di certificare le reali emissioni del veicolo. Una misurazione che, secondo la proposta, potrebbe essere estesa ad altre variabili come, ad esempio, gli inquinanti (per i centri urbani), o l’occupazione di suolo pubblico o la rischiosità per le persone. In questo modo, spiega The Urban Mobility Council, non ci sarebbe obbligo di rottamazione o divieto di accesso in alcune aree solo in ragione della classe motoristica.
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