Auto connesse, approvate definitivamente le regole Ue
2 apr 2021 | 3 min di lettura
Ancora in fase di studio quelle sugli assistenti vocali
Quando tutto sarà la regola e non l'eccezione, bisognerà vedere come reagiranno le compagnie assicurative, come sarà l'Rc auto.
Per ora, parlando di auto connesse, dobbiamo accontentarci di cominciare a conoscere le linee guida che l'Ue sta studiando, in modo da evitare che i dati, per esempio quelli generati dagli assistenti vocali, si trasformino in una gigantesca violazione della privacy alla guida.
Adottate le linee guida Ue sulle auto connesse
Per questo sono state definitivamente adottate, dopo un anno di lavoro, le linee guida sulle auto connesse: dopo il recepimento delle modifiche proposte nella consultazione pubblica avviata nel mese di febbraio 2020, fino al 23 aprile 2021 saranno in consultazione quelle sugli assistenti vocali.
Lo ha reso noto il Garante della privacy che partecipa ai lavori dell'Edpb, il Comitato europeo per la protezione dei dati che chiede all’industria automobilistica e alle società coinvolte nella produzione di servizi per auto intelligenti, di procedere rispettando sia i principi di privacy-by-design che quelli di privacy-by-default.
Questo, in modo che gli apparati raccolgano e trasmettano la minor quantità possibile di dati riferibili alle persone che sono presenti nel veicolo.
Per trattare i dati è necessario il consenso del guidatore o del passeggero
Per trattare i dati degli utenti, le aziende dovranno operare su una base giuridica fondata, per le auto connesse, sul consenso degli interessati, cioè dei guidatori e dei passeggeri e anche sul principio di necessità, per l’assistenza alla guida, per la sicurezza stradale o anche per i servizi assicurativi tipo pay-as-you-drive.
Per questo tipo di assicurazioni, poi, dovrà essere fornita all'automobilista un’alternativa, senza richiedere l’installazione della black box, la scatola nera, e il tracciamento di mobilità.
Informativa chiara e trasparente
Le persone che sono sull'auto dovranno essere informate in modo chiaro, nella loro lingua, circa il trattamento dei dati: dovranno potere esercitare facilmente i diritti garantiti dalla direttiva ePrivacy e dal Gdpr, il testo normativo europeo per la tutela dei dati, attivando oppure disattivando autonomamente certi servizi e alcuni trattamenti attraverso un’interfaccia semplice da utilizzare.
I dati, soprattutto quelli di geolocalizzazione, quando possibile dovranno essere elaborati direttamente all’interno dell'auto e, dunque, non dovranno essere trasmessi sul cloud.
Tra le varie tutele che sono state indicate dai garanti europei, alcune sono relative alla pseudonimizzazione o all’anonimizzazione dei dati: poi ci sono quelle che riguardano l’uso di tecniche crittografiche che ne garantiscano la protezione da accessi illeciti.
Assistenti vocali: riservatezza nell'uso dei dati
Per quanto concerne gli assistenti vocali digitali, i garanti europei hanno spostato l'attenzione sulla molteplicità dei tipi di dati trattati, delle persone coinvolte e dei trattamenti eseguiti.
Per offrire più garanzie possibili riducendo i rischi, i garanti europei chiedono ai produttori di assistenti vocali che l'hardware e il software usato sia progettato e impostato in maniera automatica, in modo da garantire una maggiore trasparenza e una maggiore riservatezza nell’uso dei dati.
Modalità sicure di autenticazione dell'utente
L’utente deve esser messo nelle condizioni di comprendere se il dispositivo sia attivo o no, e in quale fase si trovi (se è in ascolto oppure se sta eseguendo un comando, per esempio).
Necessario anche, secondo i garanti, che sia definita in maniera chiara e trasparente la titolarità del trattamento dei dati, garantendo ai soggetti interessati la possibilità di esercitare i propri diritti in maniera semplice: diritti come l’accesso, l’aggiornamento, la cancellazione o la portabilità dei dati.
Devono essere distinte chiaramente anche le finalità del trattamento dati, garantendo all’utente la libera espressione del consenso per dati come il marketing, la profilazione o il machine learning del servizio di intelligenza artificiale che sia associato al dispositivo.
Tra le misure studiate a protezione dei dati, vi sono le modalità sicure di autenticazione dell'utente, le tecniche di pseudonimizzazione e le tutele specifiche dei dati biometrici: il riconoscimento della voce dell’utente, per esempio, dovrebbe avvenire sul dispositivo e non da remoto.
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