Auto: perché il passaggio all’elettrico è più un sogno che realtà
18 ott 2022 | 3 min di lettura
L'auto di proprietà il mezzo prediletto
Nonostante il traffico che affligge il centro di molte città italiane e i costi da sostenere, tra benzina, Rc auto e riparazioni, all’auto non si rinuncia, soprattutto per gli spostamenti quotidiani. Gli Italiani, che nel tempo libero non disdegnano di andare a piedi o in bicicletta, generalmente nella vita di tutti i giorni continuano a ricorrere al mezzo privato in misura superiore anche ai mezzi elettrici tra cui scooter, bici e monopattini elettrificati.
A confermarlo senza ombra di dubbio è la seconda edizione dell’Osservatorio sugli stili di mobilità degli italiani, promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos e, da quest’anno, con la partnership dell’Unrae, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri.
Sempre in auto, in mancanza di autobus efficienti
I dati del sondaggio attestano sia la centralità dell’auto privata come mezzo di trasporto preferito, sia le difficoltà della transizione verso modelli elettrici.
Il campione intervistato ha un’età media di 47 anni, è composto per il 51% da donne e 49% da uomini, così distribuito geograficamente: 45% al Nord, 20% al Centro e 35% al Sud del Paese. Infine, il 54% degli intervistati presenta un’occupazione stabile.
Il 93% degli intervistati su scala nazionale ha usato la propria auto nell’ultima settimana, un dato che si ritrova con lievi variazioni anche nelle cinque grandi aree metropolitane esaminate: 90% a Torino, 88% a Napoli, 87% a Roma, 84% a Firenze, 83% a Milano. L'81% la ritiene più comoda di qualsiasi altro mezzo di trasporto. Il 72% non potrebbe mai rinunciare all'auto di proprietà o in uso esclusivo.
La predilezione degli italiani per l’auto è dovuta principalmente alle carenze del trasporto pubblico: tratte non coperte (35%), frequenza corse insufficiente e orari non affidabili (19%), mezzi scomodi, non climatizzati e poco puliti (13%), necessità di accompagnare persone con limitazioni di mobilità, come bambini, anziani o disabili (14%).
Rispetto a 4-5 anni fa, il 28% degli intervistati oggi usa l’automobile in modo più frequente, il 50% come prima, il 18% di meno, con un saldo di 10 punti percentuali a favore di chi la usa di più. A contribuire a questo aumento è stato tuttavia anche l’effetto della pandemia.
Ancora troppi ostacoli per il passaggio all’elettrico
La transizione all’elettrico tuttavia arranca soprattutto, ma non solo, a causa dei costi, ritenuti ancora troppo elevati.
Il 67% è infatti d’accordo ad accelerare l’elettrificazione dei trasporti e le percentuali sono ancora più elevate nei centri urbani come Firenze (72%), Milano (73%), Napoli (75%), Roma (76%); sotto la media nazionale è Torino con 62%.
L’82% degli intervistati si dichiara intenzionato ad acquistare o noleggiare un’auto elettrica, ma fra le diverse condizioni per poterlo fare ci sono sufficienti incentivi economici (59%), maggiore autonomia (55%), disponibilità di punti di ricarica in città (47%) e fuori città (41%), ricarica più veloce (47%). Non risultano invece essere un problema, a differenza di anche solo pochi anni fa, né le performance delle auto (23%) né la disponibilità di modelli (19%).
Volendo acquistare o noleggiare un nuovo mezzo elettrico nei prossimi 1-2 anni, il 64% opterebbe per un’auto ibrida, il 59% per una plug-in, il 53% per una elettrica pura. Se è l’auto elettrica il mezzo che la maggioranza (53%) preferisce, come auto principale (81%) non usata ma nuova (83%), la modalità preferita è ancora l’acquisto (80%).
Quanto al costo, il 36% degli intervistati non ritiene accettabile pagare di più per un’auto elettrica rispetto ai modelli tradizionali, mentre il 25% sarebbe disposto a spendere fino al 10% in più e il 16% si spingerebbe anche oltre il 15% di sovrapprezzo.
Ma oltre al costo dell’auto, c’è il problema della ricarica: gli intervistati nel loro insieme vorrebbero colonnine diffuse dovunque, dalle stazioni di servizio (21%) ai parcheggi dei centri commerciali (20%), alle autostrade (18%), ai garage (17%), con la quota più alta (24%) che indica l’abitazione o il condominio.
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