AXA: cresce con il ramo vita
3 nov 2010 | 4 min di lettura
AXA: ricavi in crescita grazie al ramo vita
Axa, seconda compagnia assicurativa europea, ha divulgato i dati dei primi nove mesi del 2010 archiviati con un balzo in avanti dei ricavi che sono aumentati del 3,5% a 70,4 miliardi di euro rispetto ai 68 miliardi dei primi nove mesi del 2009.
Risultati in linea con le attese come conferma Henri de Castries, presidente e CEO di Axa secondo cui prosegue la crescita dei primi sei mesi dell'anno: “Questo” - spiega de Castries – “permetterà di migliorare la redditività e accelerare la crescita nel medio termine”.
A trascinare i dati del gruppo assicurativo ci ha pensato il Life & Savings, il ramo vita e risparmio i cui ricavi a 43,9 miliardi di euro hanno registrato un incremento del 3% rispetto ai 42,7 miliardi dello stesso periodo del 2009 mentre i ricavi del Property & Casualty - cioè del ramo danni e dell'immobiliare - si attestano a 21,3 miliardi di euro, in rialzo del 4,2% rispetto al 2009 quando ammontavano a 20,5 miliardi.
L'Asset management, cioè la gestione del risparmio, segna ricavi in rialzo del 6,2% a 2,46 miliardi di euro ma con un rosso di 41 miliardi di entrate nette. Colpa, spiega il presidente de Castries delle brutte performance istituzionali di AllianceBernstein (che ha chiuso in rosso di 23 miliardi) e di Axa Rosenberg (-26 miliardi di entrate nette).
Secondo il manager, il ramo vita continua nella sua crescita positiva: “le misure in corso per migliorare i margini in alcune aree” - dice de Castries – “hanno dato i loro frutti nel terzo trimestre con un ulteriore miglioramento della redditività”. Nel ramo Property & Casualty, spiega il manager “i prezzi sono aumentati nel terzo trimestre e questo ha portato all'aumento dei ricavi”.
In dettaglio il ramo vita conta su 7,8 miliardi di entrate nette, qualcosa in più dei 7 miliardi dell'anno scorso, e su 4,6 miliardi di premi, in rialzo del 2,8% rispetto ai 4,5 miliardi dello stesso periodo del 2009. Scendono le vendite di prodotti Axa negli Stati Uniti (in rosso di 800 milioni contro un +300 milioni del 2009), in Francia (2,2 miliardi di entrate contro 3,2 miliardi dell'anno passato) e in Giappone.
Il calo complessivo è bilanciato dalla buona performance delle regioni del Mediterraneo e America Latina (Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Grecia, Marocco e Messico) che incassano 2,4 miliardi contro 1,2 miliardi del 2009 e dall'Europa (Germania, Belgio, Svizzera e Lussemburgo) che porta le vendite a 3,2 miliardi dai 2 miliardi del 2009.
Resta in rosso il Regno Unito mentre i mercati emergenti di Asia Pacific salgono a 1,5 miliardi contro i 900 milioni del 2009. Scendono dello 0,5% i premi provenienti dalla vendita di nuovi prodotti che passano da 4,5 miliardi del 2009 a 4,63 miliardi di questi primi nove mesi 2010.
Anche in questo caso le performance peggiori sono quelle degli Stati Uniti e della Francia mentre recupera qualcosa il Regno Unito e svettano l'Europa, l'Asia Pacifico e l'area del Mediterraneo, quella che comprende anche l'Italia, che sale a 431 milioni contro i 332 milioni di un anno fa.
Il ramo danni e quello relativo agli immobili ha fatto un balzo in avanti complessivo dello 0,7% a 21,3 miliardi di euro. L'RC auto, che copre il 36% del totale dei ricavi del settore, sale del 5% per merito del Regno Unito che fa leva sul rialzo delle tariffe mentre l'immobiliare sale del 25% per merito delle polizze famiglia e, in Italia, del rimbalzo dell'attività dei mutui ipotecari.
Una spinta importante per raggiungere 21,3 miliardi di ricavi del solo segmento è stata la performance dell'Europa. La Francia da sola realizza 4,5 miliardi di ricavi (dai 4,4 del 2009) così come il regno Unito (3,2 miliardi rispetto ai 3 miliardi del 2009).
Bene l'area del Mediterraneo che ha messo in cassa 4,9 miliardi contro i 4,8 dell'anno scorso: da sola l'Italia ha registrato 1,03 miliardi in rialzo rispetto a 1,01 del 2009 facendo meglio della Spagna che invece ha chiuso i nove mesi a 1,76 miliardi in calo rispetto a 1,86 miliardi dell'anno passato. Meglio hanno fatto l'America Latina, il Canada (un miliardo contro 877 milioni l'anno scorso) e l'Asia (779 milioni contro 623 milioni del 2009).
di Franco Canevesio
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