Bollo auto: più inquini, più paghi
14 set 2017 | 2 min di lettura
Il provvedimento potrebbe arrivare già con la Legge di Bilancio del 2018
Tempi duri per chi possiede un’auto usata a diesel o a benzina. Perché se da un lato i costi della polizza Rc auto si riducono con l’età del veicolo, dall’altro aumentano i costi di circolazione.
Tra breve infatti, il costo del bollo auto potrebbe essere strettamente legato al livello di emissioni inquinanti del veicolo. Già da alcuni mesi in Parlamento si sta lavorando sull’ipotesi, già ventilata a giugno dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, di far pagare di più le auto più inquinanti.
La bozza, approdata sul tavolo della Commissione ambiente del Senato, prevede l’introduzione di un nuovo meccanismo di calcolo del costo del bollo in base al tasso di inquinamento del veicolo e non più in base alla potenza del motore. Più l’auto inquina, quindi, più la tassa sul bollo sarà elevata. Ad essere penalizzate saranno dunque le auto di categoria Euro 3, altamente inquinanti.
A onor del vero, come forse molti ricorderanno, il dibattito sul tema è tutt’altro che nuovo: se ne parlava già nel 2014, ma poi l’ipotesi venne poi accantonata. Ora invece, i tempi sembrano essere maturi e il bollo auto “progressivo” potrebbe diventare realtà dal prossimo anno. La Commissione ambiente del Senato sta infatti lavorando al testo e alcuni deputati ipotizzano l’inserimento del provvedimento già nella Legge di Bilancio del 2018.
Secondo l’ipotesi più probabile, se il provvedimento fosse approvato, non sarebbero penalizzate, almeno inizialmente, tutte le auto da Euro 0 ad Euro 3, in pratica le più vecchie e inquinanti, ma potrebbe essere applicata, almeno per un breve periodo, una distinzione tra le auto diesel e quelle benzina, con le diesel più penalizzate.
D’altra parte il bollo “progressivo” è solo una delle tappe che nel giro di pochi anni dovrebbe portare più drasticamente alla scomparsa delle auto a motore diesel e benzina. Anche questa ipotesi, tutt’altro che nuova, sembra essere ad un passo dal diventare realtà: la Commissione ambiente e la Commissione lavori pubblici del Senato ha promesso di prendere in considerazione entro il 2040 il divieto di commercializzare moto e vetture a combustibili fossili, così come già avvenuto in Francia, Inghilterra e Germania.
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