Bollo e assicurazione meno cari? Si può
20 ago 2013 | 3 min di lettura
Bollo e assicurazione meno cari? Si può
Uno studio redatto da Sirio Tardella, direttore del Centro studi di Unrae, l'Unione nazionale dei rappresentanti di autoveicoli esteri, mette in mostra un dato talmente ovvio da risultare aberrante: se tutti gli automobilisti italiani pagassero l'assicurazione auto e il bollo, avverrebbe quasi matematicamente il miracolo della diminuzione di entrambe le tariffe.
Partiamo dai numeri. Per quanto riguarda il bollo, i dati dicono che, rispetto a un'imposta dovuta che risulta pari a 6,6 miliardi di euro, l’importo incassato effettivamente è di 5,6 miliardi. E, quel che è peggio, l’acuirsi della crisi fa presumere che in futuro si assisterà a un aumento della quota di evasione. L'Italia, evidenzia il centro studi Unrae, ha il triste record di almeno quattro milioni di vetture circolanti senza tagliando assicurativo, con relativi proprietari che circolano senza avere pagato l'assicurazione per la responsabilità civile mentre le auto, e i relativi proprietari, che evadono il bollo sono circa sette milioni.
Bastano questi numeri per rimanere di sasso di fronte alla “scoperta” del centro studi Unrae. E cioè che, se tutti gli italiani pagassero (come dovrebbero) rc auto e bollo, la prima potrebbe calare di un buon 10%, il bollo di un ancora più buon 20%. Secondo il direttore del centro studi Unrae, sarebbe semplicissimo lottare contro l'evasione dal momento che esistono banche dati molto efficienti e aggiornate, contenenti ogni informazione sensibile sulle auto tali da consentire l'identificazione degli evasori.
Alcuni esempi di queste banche dati a cui si potrebbe attingere in maniera massiccia per contrastare il fenomeno dell'evasione sono l'Archivio nazionale dei veicoli presso il Ministero dei Trasporti o il Pubblico registro automobilistico dell'Aci o ancora gli archivi delle varie compagnie di assicurazione e anche quelli custoditi presso le varie case produttrici di automobili. In un arco di tempo meno breve, soprattutto per un paese come l'Italia, si potrebbe arrivare addirittura a dotare ogni auto di una carta d’identità digitale che sostituisca tutte le certificazioni cartacee riproducenti la vita del veicolo (dal libretto di manutenzione, alla garanzia, al certificato di circolazione, al certificato di proprietà) annotando anche, dove possibile, le operazioni obbligatorie tecniche (le revisioni) e fiscali (Iva, IPT, bollo) e pure gli estremi della polizza assicurativa. Secondo il centro studi Unrae, la carta digitale potrebbe anche contenere il numero dei chilometri percorsi e gli incidenti denunciati all'assicurazione del guidatore.
In attesa, siamo a lagnarci di un'evasione monstre. I motivi per cui essa è così diffusa e non viene contrastata, secondo Tardella, sono almeno due. “Il primo - spiega Tardella - è anche il più importante: cioè che le banche dati non collaborano fra loro. Le informazioni contenute in esse, dunque, non vengono mai incrociate. Il secondo motivo di tanta evasione incontrastata è connesso soprattutto al bollo auto che, essendo un'imposta regionale, impegna le Regioni a effettuare improbabili quanto costose modalità di accertamento e di riscossione. Non a caso - conclude Tardella - da quando non è più in vigore l'obbligo di esporre sull'auto in evidenza la ricevuta del pagamento del bollo, questa imposta è praticamente diventata volontaria”.
di Franco Canevesio
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