Cellulare al volante, passa la linea morbida
19 lug 2017 | 3 min di lettura
Stralciata la modifica che prevedeva il ritiro immediato della patente
L'Italia è uno strano paese. Fino a pochi giorni fa tutti sbraitavano circa la pericolosità del cellulare al volante, troppo pericoloso, causa di distrazione, colpevole dei rincari dell'RC Auto perché incide sulla sicurezza al volante. E adesso, invece che far prevalere la linea dura verso chi lo usa mentre guida, ecco lì che la legge si ammorbidisce. Cosa è successo? E' successo che la modifica dell’art. 173 del Codice della Strada, quello che contemplava la sospensione della patente fin dalla prima violazione della norma per uso di cellulare al volante, è stata stralciata dalla modifica dello stesso codice della strada, attualmente in discussione in Commissione trasporti della Camera. Patente sospesa, dunque, non alla prima violazione ma alla seconda, nei due anni. E tutti scontenti.
Ritiro della patente alla prima infrazione. Eppure basta andare indietro di qualche giorno, non di qualche anno, ed ecco che compare un'esternazione significativa del capo della Polizia stradale, Giuseppe Bisogno, il quale sosteneva con forza la necessità del “ritiro della patente fin dalla prima infrazione, con sospensione da 15 giorni minimo a 2 mesi massimo”. Niente da fare: l'appello è rimasto inascoltato. E questo nonostante i dati di Polizia e Carabinieri, secondo cui nel primo semestre 2017 le contestazioni attuate per utilizzo di smartphone alla guida, siano aumentate del 18,1% rispetto allo stesso periodo 2016. In questi primi sei mesi, le multe per telefonini usati mentre si guida hanno toccato quota 32.373 mentre erano 27.415 dodici mesi prima.
Il contentino del governo. Il premio di consolazione della riforma del codice della strada sta nel fatto che il provvedimento contenuto all’art. 11 (che modifica l’art. 173 del CdS) prevede il raddoppio del periodo di sospensione della patente: prima era da 1 a 3 mesi, ora passa da 2 a 6 mesi. Raddoppiano anche (da 5 a 10) i punti prelevati dalla patente, mentre resta intatta la bruttura della seconda violazione nei due anni.
Una riforma inutile. “Consideriamo la modifica del tutto insufficiente, anzi inutile”, spiegano all'Asaps, l'associazione che più si sta battendo affinché il telefonino alla guida venga sanzionato a dovere. “L'utilizzo dilagante del cellulare alla guida, tanto in fonia quanto in messaggistica e addirittura navigazione via web, produce una forza distrattiva ciclopica. Per questo l'uso va contrastato seriamente, tanto più che non si riesce a capire il senso di un provvedimento come questo, azzoppato e, a questo punto, del tutto inutile”, sottolinea Giordano Biserni presidente Asaps.
Arriva il rimedio? Un rimedio forse potrebbe arrivare. Il vice ministro ai Trasporti, Riccardo Nencini dovrebbe presentare un emendamento che contempli il ritorno all'ipotesi iniziale, quella della sospensione della patente alla prima violazione. “Si proceda velocemente - commenta Biserni - perché sulle strade si continua a morire in modo preoccupante. E la nuova sbornia del terzo millennio, ossia la distrazione da cellulare, sta già giocando la sua triste e drammatica parte”.
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