Clima e assicurazioni integrative: Italia in ritardo
9 dic 2021 | 2 min di lettura
Ecco le richieste dell'Ania
Previdenza integrativa e assicurazioni contro i danni provocati dal cambiamento climatico: sono i due punti su cui l'Ania ha insistito durante un'audizione sulla Legge di Bilancio. In entrambi i casi l'Italia è in “grave ritardo”, come ha sottolineato la presidente dell'Associazione nazionale per le imprese assicuratrici Maria Bianca Farina.
Accelerare sulla previdenza integrativa
Per quanto riguarda la previdenza integrativa, l'Ania ha proposto di istituire un tavolo di lavoro. Il tema è centrale, “alla luce del processo di invecchiamento della popolazione e dei crescenti, conseguenti rischi di non autosufficienza delle persone”.
A oggi larghe fasce della popolazione italiana, con giovani e donne in testa, chiedono soluzioni previdenziali nuove e di lungo termine, che possano completare la tradizionale pensione. Ci sono infatti percorsi professionali più frammentati che in passato, nuove forme contrattuali e l'arrivo di “quota 102” il prossimo anno. C'è quindi l'esigenza di integrare la pensione (che tenderà ad arrivare tardi o a essere piuttosto contenuta), che però non si traduce in polizze.
Proteggere dal cambiamento climatico
Il secondo tema su cui si è soffermata Farina è la creazioni di “un sistema regolamentato per la gestione delle calamità naturali e il cambiamento climatico”. Su questo punto, l'Ania ha offerto “la massima collaborazione al Parlamento e al Governo”.
Per accorciare il ritardo accumulato nei confronti degli altri grandi Paesi europei, l'Italia doverbbe adottare (l'Ania auspica già nella prossima Legge di Bilancio) “uno schema per la copertura delle abitazioni private”, che sia in grado di “garantire tempi certi e ragionevoli di risarcimento del danno, trasparenza nelle procedure, con attenzione rigorosa alla prevenzione, opportune modalità di finanziamento della ricostruzione e ottimizzazione della gestione delle emergenze post-evento”.
Assicurazioni sul clima obbligatorie?
È chiaro però che misure come queste, che riguarderebbero (almeno potenzialmente) tutti i cittadini, dovrebbero avere, ha sottolineato Ania, “un prezzo delle coperture equo e contenuto”, che si può raggiungere “solo con una partecipazione molto ampia”.
Come raggiungerla? Secondo Farina ci sarebbero diverse strade percorribili: “Si può ottenere più rapidamente con forme di adesione obbligatoria e con un significativo incentivo fiscale per gli anni di avvio del sistema”.
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