Decreto Cura Italia: nulla di fatto per l’Rc auto
17 mar 2020 | 3 min di lettura
Quattro le aree principali di intervento
Atteso da giorni, è stato finalmente approvato il testo definitivo del decreto “Cura Italia” per fronteggiare le emergenze economiche e lavorative provocate dal contagio da coronavirus. Il provvedimento, così ribattezzato in analogia con il precedente “Salva Italia” del 2011, stanzia 25 miliardi di euro per l’attuazione di misure di carattere fiscale, occupazionale, sociale e di sicurezza.
Il decreto interviene su quattro fronti principali: finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza; sostegno all’occupazione e al reddito dei lavoratori; supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia; sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro.
Tra i provvedimenti più attesi vi sono i congedi parentali e il bonus per i lavoratori che nel mese di marzo non potranno accedere a forme di telelavoro.
A sostegno dei genitori che lavorano, a seguito della sospensione del servizio scolastico, è prevista la possibilità di usufruire, per i figli di età non superiore ai 12 anni o con disabilità in situazione di gravità accertata, del congedo parentale per 15 giorni aggiuntivi al 50% del trattamento retributivo. In alternativa, è prevista l’assegnazione di un bonus per accedere ai servizi di baby-sitting nel limite di 600 euro, aumentato a 1.000 euro per il personale del Servizio sanitario nazionale e le Forze dell’Ordine.
Ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40 mila euro che nel mese di marzo svolgono la propria prestazione sul luogo di lavoro (non in smart working) è stato invece riconosciuto un premio di 100 euro, non tassabile (in proporzione ai giorni lavorati).
I provvedimenti contenuti nel “Cura Italia” di fatto non sostituiscono ma si aggiungono a quelli già adottati d’urgenza dal Governo. In particolare, con i precedenti interventi, sono stati sospesi gli adempimenti tributari, i pagamenti di contributi e i mutui per gli abitanti della ex “zona rossa”.
Ma non tutti i provvedimenti già approvati a beneficio dei residenti di quelle aree sono stati estesi anche al resto di Italia. Nel decreto non vi è infatti alcuna traccia dell’estensione (da quelle zone al resto di Italia) della sospensione del pagamento della polizza Rc auto: la misura, che secondo le stime di Facile.it interesserebbe circa 8 milioni di automobilisti, e che era stata inserita nella prima bozza del decreto, è finita col restarne fuori nella versione definitiva.
Non è escluso però che possa fare il suo ingresso nei provvedimenti successivi che il Governo ha già annunciato, tra cui un nuovo decreto nel mese di aprile.
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