Distratti al volante per colpa dello smartphone
7 feb 2020 | 3 min di lettura
Il 55,2% degli automobilisti non rispetta le norme
La distrazione è una delle cause maggiori di incidenti stradali. Il massimo del pericolo si raggiunge quando si guida usando lo smartphone con le mani e non con i dispositivi previsti dal Codice della strada. Peraltro, telefonare mentre si è al volante risulta sempre pericoloso: il guidatore impegnato in una conversazione, anche se nei modi previsti dalla legge, abbassa il livello di attenzione a danno della sicurezza stradale. Se poi tiene il cellulare in mano e invia messaggi mentre guida parliamo di follia pura, con rischio per le vite e bastonate sull'RC auto, che rincara per il moltiplicarsi degli incidenti.
Il 55,2% degli automobilisti italiani usa lo smartphone al volante senza rispettare le regole del Codice stradale. Nonostante tutto questo il fenomeno è in continuo aumento, tanto che stanno per essere approvate alcune nuove norme ancora più severe che prevedono sia il ritiro della patente che l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie. Secondo uno studio intitolato Italiani, auto e smartphone curato dal blog Patente sospesa, che si occupa di sicurezza stradale e condotto tramite 3.700 rilevazioni in tutta Italia, il 55,2% degli automobilisti usa lo smartphone alla guida in modo non conforme alle norme del Codice della strada; il 58,5% è rappresentato dalle donne.
Sicilia e Sardegna in fondo alla classifica. In queste due regioni il 76,3% dei guidatori, ossia tre quarti del campione, usa il cellulare alla guida in modo non consentito dalle norme. In Puglia, in Basilicata e in Calabria spicca la percentuale di donne scorrette: l'82,4% di loro vince il titolo di più indisciplinate d’Italia. Sempre secondo il report, la Campania è in terz’ultima posizione: anche qui viene superata di netto la media nazionale di quanti usano in maniera irregolare lo smartphone alla guida: siamo al 72% con una differenza minima tra uomini (71,3%) e donne (73,5%).
Il Lazio è la regione più in linea con la media nazionale. Con il 56,7% di irregolari al volante per colpa dello smartphone, il Lazio è la regione più conforme all’andamento nazionale: stessa percentuale a Roma, e anche in questo caso, peggio le donne (67,3% di comportamenti scorretti) rispetto agli uomini (51,3%). Andamento simile in Abruzzo, in Molise e nelle Marche, tre regioni che, col 54% di utilizzatori scorretti, si collocano in classifica poco sotto la media nazionale: qui gli uomini sono più equilibrati (50%) rispetto alle donne (61,1%). Infine, in Toscana e in Umbria la percentuale negativa è del 54%, con gli uomini indisciplinati al 51,6% mentre le donne indisciplinate sono al 57,9%.
Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria le regioni più virtuose, Milano numero uno fra le città. La Lombardia con il 52% di irregolari al volante vede assottigliarsi il divario tra i guidatori scorretti e quelli virtuosi anche se risulta penalizzata dal dato femminile, con l’80% di donne che usano in maniera irregolare lo smartphone alla guida. Milano, poi, si aggiudica il titolo di città più virtuosa d'Italia con il 60,7% di conducenti ligi alle norme del Codice della Strada per quanto concerne l’uso del telefonino in auto. A livello regionale, la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria, sono le regioni nelle quali i guidatori che usano lo smartphone in modo corretto risultano essere in maggioranza rispetto agli indisciplinati. Seconda piazza tra gli utilizzatori più virtuosi per Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia con percentuali ancora più alte delle tre precedenti regioni in termini di uso corretto dello smartphone.
Lo studio considera solo guidatori singoli su auto private. Le rilevazioni dello studio di Patente sospesa hanno preso come riferimento solo guidatori singoli su auto private: escluse, quindi, le auto pubbliche, i furgoni, le auto commerciali e quelle delle forze dell’ordine. I rilievi sono stati effettuati in prossimità dei grandi incroci semaforici, osservando il comportamento dell'automobilista al momento della sosta. Lo studio ha lo scopo di “sottolineare la necessità di avere un adeguamento normativo, suscitando sdegno e attenzione tali da contribuire a evitare comportamenti che costituiscano pericolo mortale per gli altri”.
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