Donne: meno infortuni sul lavoro e più incidenti in auto
16 mar 2017 | 2 min di lettura
Il benessere delle donne che lavorano è a rischio.
Sempre di corsa, casa e famiglia e lavoro…quando c’è: perché nonostante le donne rappresentino il 52% della popolazione italiana con più di 15 anni, sono solo il 42% del totale degli occupati.
Nonostante una maggiore informazione sui rischi, e la possibilità di tutelarsi attraverso polizze salute, il benessere delle lavoratrici è ancora spesso messo a repentaglio.
Lo rivelano gli ultimi dati resi noti dall’Inail che da un lato sottolinea come le denunce di infortunio siano diminuite, e dall’altro, invece, come il tragitto casa - lavoro resti ancora uno dei principali fattori di rischio per l’incolumità soprattutto delle donne.
Tra il 2011 e il 2015 le denunce di infortunio delle lavoratrici sono diminuite del 16,3%. Solo nel 2015 sono state oltre 227mila le denunce d’infortunio sul lavoro pervenute all’Inail che hanno riguardato le donne nelle tre gestioni principali in cui è ripartito il lavoro dell’ente(Industria e Servizi, Agricoltura e per conto dello Stato). A queste si aggiungono i 23 casi denunciati nel settore Navigazione e i 623 della gestione relative alle casalinghe.
Ma il numero delle donne che hanno perso la vita a causa di un infortunio sul lavoro resta elevato: sia nel 2014 che nel 2015 sono state 110.
Le denunce per malattie professionali, che consistono in malattie che hanno come causa diretto o indiretta il lavoro svolto, nel 2015 sono state quasi 17mila, pari al 28,5% delle circa 59mila denunciate in totale. I dati complessivi, per entrambi i sessi, hanno confermato il trend in aumento degli ultimi anni: dalle 57.370 denunce del 2014, infatti, si è passati alle 58.917 del 2015 con un aumento del 2,7%.
Ma il divario tra uomini e donne è drammatico quando si guarda ai dati relativi agli infortuni avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa: per le donne il “rischio strada”, come viene indicato dall’Inail, si conferma decisamente più elevato rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (per il 2015 rispettivamente 49.721 casi contro 45.722) che in percentuale (21,9% contro 11,2%). L’incidenza sulle lavoratrici è ancora più marcata nel caso delle denunce relative ai casi mortali: per le donne, sempre per l’anno 2015, più di un decesso su due (52,7%) è avvenuto durante il tragitto mentre tra gli uomini lo stesso rapporto è di circa uno su cinque (22,1%).
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