Elettrico, in Italia c'è un "divario di mobilità"
23 mag 2022 | 4 min di lettura
Una soluzione potrebbe essere il noleggio a lungo termine
Gli italiani restano un popolo di automobilisti, ma procedono a due velocità. La penetrazione di auto elettriche cresce, ma è trainata esclusivamente dalle città del Nord Italia e dalle flotte aziendali. Un rapporto di Bain & Company e Aniasa (l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) parla quindi di un “divario di mobilità” tra chi può permettersi le vetture con nuove motorizzazioni e chi invece non può farlo e si affida alla propria vecchia auto.
Come si muovono gli italiani
Negli ultimi mesi – secondo i dati estratti dalle Mappe Apple - gli italiani sono tornati ad utilizzare l’auto in modo massiccio, con un incremento del 60% rispetto ai livelli pre-pandemia. Sono tornati quindi a muoversi i comparti ancorati alla circolazione delle auto, come carburanti e assicurazioni.
L’auto personale è il mezzo di trasporto usato più spesso (dal 69% del 2020 al 73% del 2021) e gli utenti sono molto più propensi degli anni scorsi ad utilizzare il car sharing (dal -54% del 2020, al -16% del 2021 al +2% del 2022) e i monopattini elettrici (dal -8% del 2021 al +5% del 2022).
La ricerca evidenzia però come a una ritrovata mobilità non corrisponde un mercato auto attivo, alle prese con la peggior crisi dagli anni Settanta. Se nel 2020 la pandemia aveva già colpito duramente, la carenza di chip e lo scoppio del conflitto in Ucraina hanno contribuito ad acuire le difficoltà. Nel 2021 le immatricolazioni sono scese sotto quota 1,5 milioni di unità, con il 2022 che sta segnando una contrazione del 27% da inizio anno.
Un parco circolante vecchio
Il temporaneo arresto del mercato, tuttavia, potrebbe non essere di per sé un problema assoluto, visto che l’Italia ha un indice di motorizzazione tra i più alti al mondo (670 auto ogni mille abitanti, circa 1,5 auto per nucleo familiare). Peccato però che si continui a registrare un costante invecchiamento del parco circolante, passato dal 2000 a oggi da un’età media di 8,8 a 11,5 anni.
La risposta alla necessità di svecchiare la nostra mobilità non può arrivare solo dalle nuove forme di mobilità (ad esempio bike sharing e monopattino), particolarmente diffuse nel contesto metropolitano, dove però è presente oggi solo il 15,5% del parco circolante.
Il prezzo dell'elettrico
I consumatori non hanno ancora sposato i nuovi trend della mobilità, che faticano ad imporsi nel contesto attuale. Le auto full electric hanno visto aumentare la propria quota nel 2021, pur restando ancora concentrate nelle grandi metropoli del Nord Italia (5,3% di quota). Appare oggi evidente la correlazione tra il reddito pro-capite regionale e la penetrazione di auto elettriche. Questo segmento è tutto sommato ancora poco rilevante, con un peso di circa il 4% sul totale 2021. I consumatori preferiscono piuttosto gli acquisti di ibrido-mild, che non sembra però avere effetti significativi sulle emissioni complessive.
Lo studio evidenzia poi come oggi diversi fattori debbano allinearsi per lo sviluppo definitivo dell’auto elettrica. La contemporanea crescita dei Suv (saliti dal 4% del 2000 al 51% del 2021) non agevola questa transizione a causa del conseguente aumento dei prezzi di listino. E rischia di aprire un “mobility divide” nel quale solo chi ha un reddito sufficiente può accelerare la transizione elettrica.
L'importanza del noleggio
Una delle soluzioni emerse è il noleggio, che il rapporto definisce come “una leva in grado di democratizzare le novità, rendendole accessibili ai più”. Il canale del noleggio a lungo termine, infatti, garantisce oggi un mix di emissioni molto più sostenibili rispetto all’acquisto diretto.
Ad esempio, nel canale privati (con solo codice fiscale) ben il 30% delle vetture a noleggio ha emissioni sotto i 60 gr/km, contro il 6% delle vetture acquistate. E anche tra le aziende, l’immatricolato con emissioni superiori ai 160 gr/km è pari al 28% per le imprese che acquistano e scende al 9% per quelle che scelgono il noleggio. La conferma viene dai consumatori, che hanno dichiarato di essere più propensi all’utilizzo del noleggio a lungo termine (+5% nel 2022 vs 2021, rispetto al -2% del 2021 vs 2020).
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