Gli assicurati spingono sul digitale
29 nov 2016 | 2 min di lettura
Compagnie assicurative e utenti sono sempre più "web oriented"
Quasi la metà degli italiani crede che il settore assicurativo sia particolarmente indietro dal punto di vista tecnologico rispetto a molti altri comparti. Ecco quanto emerso da una recente indagine curata dalla Celent in stretta collaborazione con Rgi, denominata Private consumer data and smart technology in insurance, che si è occupata di analizzare le risposte su questo fronte di circa 60 società a livello europeo e 1.284 consumatori.
Ciò che emerge da questo studio è una tendenza piuttosto chiara e unanime: il settore assicurativo a livello mondiale, sia che si tratti di polizze vita o salute che di Rc auto o RC moto, sta avanzando sempre più verso la digitalizzazione, considerata come un’enorme opportunità di crescita e sviluppo in uno scenario di mercato sempre più competitivo.
I consumatori, dal canto loro, si rivelano tutto sommato abbastanza propensi per ciò che riguarda la condivisione di alcuni dettagli personali con la propria compagnia assicurativa, specialmente sulle informazioni strettamente collegate allo stile di guida. Ed è forse questa la ragione che spinge gli italiani a compiere sempre di più investimenti in senso di smart technology: ad oggi solamente il 10% degli assicurati intervistati per questa ricerca ha dichiarato di continuare a prediligere i metodi tradizionali ed il contatto umano con l’operatore. Il divario in quest’ottica tra il nostro Paese ed il resto di Europa sembra essere ancora piuttosto marcato: solamente il 14% delle compagnie italiane – contro il 30% a livello europeo – ha dichiarato di aver fatto investimenti nelle cosiddette Machine learning techniques, e cioè un nuovo sistema di algoritmi che permette di analizzare le abitudini dei consumatori.
Sembra proprio che nell’immediato futuro non sarà più possibile per le compagnie assicurative fare a meno della digitalizzazione: è in costante crescita infatti il numero degli utenti che decidono di attingere ad internet per individuare la copertura assicurativa migliore e più corrispondente alle proprie esigenze. Secondo l’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni, le compagnie che continueranno ad adottare un metodo tradizionale metteranno la loro attività a rischio: basti pensare che dal 2007 sono state circa 4.500 le filiali che hanno interretto il proprio esercizio.
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