Hi-tech in auto? Va bene a patto che non costi troppo
12 gen 2022 | 2 min di lettura
Non più di 450 euro per adas e sistemi intelligenti
Va bene la nuova tecnologia applicata all'automobile basta che non sia troppo costosa. È un ritratto da avari quello dell'automobilista italiano come emerge in base al Global Automotive Consumer Study 2022 di Deloitte, analisi condotta su 26 mila automobilisti in 25 Paesi. Senza nessun riferimento alla temibile Rc auto, l'obiettivo dell'indagine era quello di esplorare il grado di attrattività dei trend hi-tech del mondo automobilistico.
Italiani avari in fatto di hi-tech in auto...
Ebbene, dalla ricerca viene fuori che, nel nostro Paese, le nuove tecnologie applicate all'automotive hanno fatto breccia nel cuore degli automobilisti, certo, solo però costano poco. Gli italiani, cioè, manifestano una predisposizione sempre più alta verso l’innovazione ma non a ogni costo: il 69% degli acquirenti di auto, infatti, non è disposto a pagare più di 450 euro per adas e sistemi intelligenti vari. E la percentuale è più alta del 7% rispetto a quella dello scorso anno.
… ma tanto ecologici con l'alimentazione
Se gli italiani, in tema di sicurezza alla guida, appaiono dalla ricerca come i più avari del mondo, insieme ai tedeschi, lo stesso non si può dire per quanto riguarda la predisposizione verso il passaggio alla mobilità elettrica o ibrida: in questo caso, ben il 69% degli italiani è disposto a scegliere un'auto con alimentazione ecologica.
I valori sono in linea con quelli dell'anno scorso e l'Italia svetta davanti al Giappone (61%), alla Germania (51%) e agli Stati Uniti (31%).
Per gli italiani esiste solo la concessionaria
Nessun dubbio, poi, sul fatto che l’auto è un bene che deve essere acquistato di persona. Secondo l'indagine di Deloitte, l’83% degli italiani considera la concessionaria unico luogo preposto all'acquisto dell'auto. Un balzo in avanti non da poco rispetto al 78% del 2021.
E non è tutto. Peggio di noi, quanto ad astio verso i canali digitali per l'acquisto dell'auto, fanno Germania (78%), Stati Uniti (74%) e Cina (72%).
Bocciatura per mezzi pubblici e sharing mobility
Gli italiani mostrano di non gradire, invece, né i mezzi pubblici né la mobilità condivisa: il 70% degli automobilisti di casa nostra, infatti, continua a pensare che l'auto deve essere di proprietà. Solo gli americani si mostrano ancora più possessivi: il 76% degli yankee, infatti, non baratterebbe mai la sua auto con la mobilità pubblica.
Più propensi a condividere, invece, gli asiatici: l'auto privata è desiderata dal 60% degli automobilisti in Cina e dal 54% in Giappone.
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