Immatricolazioni in calo e Italia scarica: il mercato delle auto
29 mar 2021 | 2 min di lettura
Il nostro Paese è ancora in ritardo sull'elettrico
La strada verso la ripresa (e quella dell'elettrico) è ancora lunga. Il mercato europeo dell’auto e di quelli connessi a questo, come il mondo delle polizze Rc Auto, confermano le difficoltà anche a febbraio 2021.
Le immatricolazioni sono state 850.170, in calo del 20,3% rispetto al 1.066.172 dello stesso periodo dello scorso anno.
Secondo i dati Unrae (l'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri), le vendite hanno già accumulato un ritardo del 23% rispetto ai primi due mesi del 2020: quasi 1,7 milioni di immatricolazioni in meno.
Le vendite Paese per Paese
L’Italia accusa un calo del 12,3%. Il dato che sarebbe percepito con profondo allarme in un periodo normale, ma risulta quasi confortante visto il tracollo di altri Paesi.
Grazie agli incentivi, infatti, le perdite sono più lievi rispetto a quelle registrate in Germania (-19%), Francia (-20,9%), Spagna (-38,4%) e Regno Unito (-35,5%). Per non parlare del Portogallo, detentore del record con un crollo del 59%.
Transizione elettrica ancora lenta
In questo scenario cupo, l'Unrae ha comunque provato a vedere qualche spiraglio di luce: la crisi potrebbe essere l'occasione per accelerare la transizione elettrica.
Ma, accusa l'organizzazione, i “ritardi delle istituzioni” stanno complicando il passaggio a una mobilità più sostenibile: “A fronte di ingenti investimenti dei costruttori verso elettrico ed idrogeno – ha spiegato in una nota il presidente dell'Unrae Michele Crisci - la rete stradale europea risulta ancora in forte ritardo nell’installazione delle infrastrutture di ricarica che crescono della metà rispetto al mercato.
Senza un numero adeguato di impianti di ricarica veloce sulle principali autostrade continentali, sarà impossibile raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero nei prossimi 30 anni”.
Italia “scarica”
L'Italia, che regge meglio di altri al calo delle immatricolazioni, è ancora in ritardo sull'elettrico: nonostante la forte crescita degli ultimi mesi è ancora all’ultimo posto (insieme alla Spagna) fra i grandi Paesi europei nella diffusione di auto “alla spina”, con una quota del 5,8% a febbraio.
Francia e Regno Unito superano il 13% e in Germania è già elettrica una nuova vettura su cinque.
Una spinta decisiva, spiega l'Unrae, potrebbe arrivare dal comparto auto aziendali: nelle flotte delle imprese italiane, è elettrica poco più di un'auto su tre; nei maggiori Paesi europei la quota è del 50%.
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