Isvap: premi in crescita
16 dic 2010 | 3 min di lettura
Isvap: raccolta premi in crescita nel 2010
Crisi o non crisi, il settore assicurativo in Italia gode tutto sommato di una salute più che buona. Nei primi 9 mesi del 2010 la raccolta premi da parte delle imprese del settore del nostro paese è stata notevole, con un incremento rispetto al periodo gennaio-settembre del 2009 del 14,9%. Un dato forte, che tradotto in euro vale 94,1 milioni di raccolta complessiva. E’ quanto emerge dalla circolare statistica diffusa nei giorni scorsi dall’Isvap, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo. Considerate le difficoltà di tante famiglie che tutti conosciamo, si può dire che di questo 2010 non ci si può proprio lamentare.
Il vero traino di questo incremento è rappresentato dal ramo Vita, un segmento che ha vissuto tre trimestri speciali con un aumento complessivo del 22,9% e una raccolta totale che sfiora i 70 milioni di euro (69.124,1). Nello specifico, il ramo I del segmento, quello dell’assicurazione vita, fa segnare un robusto +15,8% con 51.902,2 euro. Ma il vero boom lo fa registrare il ramo III, quello delle polizze legate agli Organismi collettivi di investimento del risparmio o ai fondi interni. Qui la crescita ha raggiunto l’84%, con una raccolta che ha scollinato quota 12 milioni di euro quando nel 2009 rappresentava un ramo economicamente molto poco influente per il portafoglio Vita. In lieve crescita il ramo V (operazioni di capitalizzazione), stazionario il ramo VI (fondi pensione), cala ma in modo quasi impercettibile (-0,1%) il ramo IV, relativo alle assicurazioni malattia a lungo termine non rescindibili.
Per quanto concerne l’intermediazione,gli sportelli bancari e postali si accaparrano lo scettro con il 63,1% del portafoglio vita (61,2% nel medesimo periodo del 2009). Seguono i promotori finanziari (15,3% rispetto al 14,3% del 2009), le agenzie con mandato (13% a fronte del 14,2% del 2009), le agenzie in economia e gerenze (7,2%, era un 9,1% un anno fa), i brokers (0,9%, rispetto allo 0,8% nei primi 9 mesi del 2009) e le varie forme di vendita diretta (0,5% rispetto allo 0,4% nel corrispondente periodo del 2009).
Diversa invece la situazione per ciò che riguarda il portafoglio Danni, che senza tracollare fa comunque segnare una flessione della raccolta del 2,6% e un’incidenza sul totale del portafoglio del 26,6% (nel 2009 sfiorava il 30%). In totale, il segmento ha messo insieme 25.007,3 milioni. Su questa somma, incide quasi per la metà (49,8%) il portafoglio legato alle R.C. Autoveicoli terrestri e alle R.C. Veicoli marittimi, lacustri e fluviali, che totalizza 12.447,5 milioni di euro e resta la colonna portante del comparto. Tra gli altri rami del segmento, quelli con raccolta più alta sono: Corpi di veicoli terrestri con un’incidenza dell’8,6% sul totale del portafoglio danni (8,8% nei primi nove mesi del 2009), Infortuni con l’8,2% (8,3% nel 2009), R.C. generale con il 7,7% (8,1% nel 2009), Altri danni ai beni con il 6,8% (6,6% nel 2009), Malattia con il 5,9% (5,6% nel 2009), Incendio ed eventi naturali con il 5,7% (5,6% nel 2009). Insomma, rispetto a un anno fa, il quadro si presenta in quasi tutti i casi invariato.
In questo ambito, lo studio dei canali distributivi evidenzia la preponderanza della raccolta attraverso le agenzie con mandato, considerate storicamente l’intermediario privilegiato per gran parte dei clienti: queste intermediano l’83,1% della globalità del segmento danni (84,1% nello stesso periodo del 2009) e addirittura l’89,7% del portafoglio relativo al solo ramo R.C. Auto (90,5% nei primi 3 trimestri 2009).
di Valerio Mingarelli
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