Italiani brava gente ma guidatori indisciplinati
13 apr 2016 | 3 min di lettura
Automobilisti europei a confronto
I guidatori italiani si promuovono a pieni voti nella guida, ma per il resto d'Europa risultano essere i più spericolati. Difetto non da poco, visto che la sicurezza è una delle voci che incidono di più su tariffe come l'rc auto. E’ questo che emerge da uno studio, creato da Ipsos e realizzato dalla Fondazione “Vinci Autoroutes per una guida responsabile”, che ha messo a confronto il comportamento degli automobilisti dell’Ue. Secondo l’analisi, in genere, gli automobilisti europei, quanto a modo di guidare, ottengono un ottimo voto: 7,7 su 10, in media, con il guidatore italiano che, con 7,9 pensa di essere il migliore in Europa, definendosi di volta in volta attento (l'80% degli automobilisti italiani si percepisce così), calmo (47%) anche se poco cortese (il 14% contro il 27% a livello europeo). Ovviamente i nostri connazionali vedono malissimo gli altri europei al volante, definiti irresponsabili per il 47%, stressati (per il 39%), aggressivi (il 29%) e pericolosi (il 36%).
Italiani spericolati. La realtà, però, sembra essere ben diversa. Secondo i guidatori europei, i migliori al volante sono gli svedesi, ritenuti tali dal 37% degli altri automobilisti dell'Ue. La palma, ben poco onorevole, di guidatori meno responsabili, invece, spetta proprio a noi italiani, che raccogliamo solo il 28% dei consensi. Facendo un po' di sana autocritica, il giudizio è condiviso anche da noi italiani, visto che il 15% dei nostri automobilisti considera il Bel Paese patria dei conducenti irresponsabili. E, forse non a caso, partria delle tariffe rc auto più care d'Europa.
Tutta colpa del cellulare. L'abitudine (pessima) di usare senza ritegno il cellulare alla guida è la cosa ritenuta più preoccupante: ben il 42% dei conducenti italiani ammette di telefonare senza viva voce mentre guida, percentuale ben più alta rispetto al 32% del resto d'Europa. Il 34% degli italiani, invece, confessa di inviare o di leggere abitualmente sms o mail da smartphone mentre è alla guida, contro una media europea del 25%. Poi arriviamo al paradosso, rappresentato dalla guida sotto l’effetto di alcol o di stupefacenti. Il pericolo alcol, anche se viene considerato principale causa di incidenti mortali, è sottovalutato dal 12% degli italiani il quale dichiara candidamente di mettersi alla guida anche se sa di superare il limite legale, a meno che no senta chiaramente l'effetto dell’alcol.
La piaga del sonno. Un'altra piaga dei guidatori è la sonnolenza al volante. Il 27% degli automobilisti italiani ritiene di essere in grado di guidare anche se è stanco, risultato inferiore alla media europea del 29%. La maggioranza dei nostri connazionali al volante è convinta (a torto) di essere in grado di lottare contro il sonno. Come? Parlando con un passeggero (per l'81% dei guidatori), ascoltando la radio a volume alto (58%) oppure guidando con il finestrino aperto (49%). Non basta, perché addirittura il 29% dei conducenti italiani dichiara di essersi assopita per pochi secondi mentre era al volante e il 17% (contro il 14% del resto d'Europa) ammette di avere già invaso almeno una volta la corsia d’emergenza oppure il bordo strada per un attimo di assopimento
I viaggi lunghi. Le (poche) notizie postive arrivano dal fatto che il guidatore italiano, se deve affrontare un lungo viaggio, si prepara bene: il 90% degli automobilisti di casa nostra (contro l'84% del resto d'Europa) controlla il corretto funzionamento del veicolo, l'87% (l'81% in Europa) consulta il meteo, il 79% (75% europeo) tiene conto delle pause mentre calcola la durata del viaggio e il 74% (il 72% in Europa) s’informa sul traffico. Il 70% dei conducenti italiani, inoltre, dichiara di fermarsi a fare un sonnellino nei lunghi viaggi (la media europea è del 56%), posizionandosi in classifica dopo belgi (82%).
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