Italiani favorevoli allo stop circolazione per i veicoli più inquinanti
10 apr 2020 | 3 min di lettura
Più favorevoli rispetto alla media europea
Gli italiani sono favorevoli alla riduzione dell’uso di veicoli altamente inquinanti. Lo dice la seconda edizione dell’indagine sul clima curata da Bei, la Banca europea per gli investimenti in collaborazione con la società di consulenza Bva, specializzata in ricerche di mercato. Secondo la ricerca, il 71% degli italiani, il 6% in più rispetto alla media europea che è del 65%, approva il divieto progressivo alla circolazione dei veicoli con alimentazione diesel. Al di là dei dati e delle percentuali, la ricerca mette in risalto quanto i temi legati al cambiamento climatico stiano diventando argomento a cui gli italiani pongono sempre più attenzione, secondo al solo tema della sicurezza e dell'Rc auto.
Veicoli più inquinanti: l'88% degli italiani dice sì al blocco della circolazione. L’analisi ha evidenziato come gli italiani siano pronti a sostenere alcune misure di contrasto ai cambiamenti climatici, ben sapendo che le ripercussioni di queste iniziative potrebbero avere un impatto pesante sulla loro vita quotidiana. L'88% degli italiani si è dichiarato favorevole ai provvedimenti più limitanti anche se questi dovessero portare all’interdizione totale della circolazione dei veicoli altamente inquinanti nei centri urbani. Anche in questo caso, la percentuale è nettamente superiore rispetto alla media Ue dell'82%, media che scende al 69% negli Stati Uniti e che schizza al 97% in Cina.
Il 69% favorevole alla tassa carbonio sui voli aerei. Gli italiani sono meno entusiasti quando si parla di introdurre una tassa carbonio sui voli aerei, che agisca come misura di contrasto ai cambiamenti climatici: il 69% è favorevole, ma la media europea è superiore (72%): nel nostro Paese la percentuale si riduce al 61% nella fascia di età compresa tra 15 e 29 anni, cresce al 72%, dunque allineandosi alla media Ue, con gli over 65.
Tutti d'accordo sul divieto dei prodotti di plastica monouso. Per quanto riguarda, invece, l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di beni che contribuiscono in maniera massiccia alle emissioni di Co2, il 62% degli italiani è d'accordo con l’idea di maggiorare i costi per materie che abbiano una impronta notevole di carbonio come, ad esempio, la carne rossa o i telefoni cellulari. Sale al 90%, cinque punti in più rispetto alla media Ue, la percentuale degli italiani favorevoli al divieto dei prodotti di plastica monouso, e al 94% quella degli italiani che dicono sì al tema dei cambiamenti climatici e a quello della raccolta differenziata come materia d'insegnamento.
Bei, Navarro: “fornire strumenti finanziari per risolvere la crisi climatica”. “I cambiamenti climatici sono tra le problematiche che preoccupano di più i cittadini europei e, tra questi, agli italiani, che si dichiarano disposti a fare sacrifici personali e adottare uno stile di vita più sostenibile, pur di lottare contro il riscaldamento globale - sottolinea Emma Navarro, vicepresidente Bei, responsabile dell’azione per clima e ambiente - Allo stesso tempo, si aspettano che i governi e anche le imprese intraprendano misure atte a ridurre le emissioni di Co2, in modo da migliorare la tutela dell’ambiente. In questo scenario, la Bei è impegnata a fornire strumenti finanziari e tecnici perché tutti diano il loro contributo per risolvere la crisi climatica”.
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