La beffa (e il danno) dell'omicidio stradale
10 feb 2016 | 3 min di lettura
Omicidio stradale: serve la legge
L'ultimo incidente, mortale, è stato quello di Arezzo, pochi giorni fa: una minicar alla cui guida era una persona ubriaca, i cui valori alcolemici superavano di quattro volte i limiti di legge, ha investito e ucciso una mamma e la sua bambina. Quello della sicurezza stradale ormai non è più un semplice problema, è un dramma, sia dal punto di vista umano, viste le troppe morti che lascia sull'asfalto, sia da quello economico, dal momento che incide non poco sulle tariffe, prima fra tutte l'Rc auto. Per giunta, è un dramma che riaccende forte la polemica sulla legge contro la pirateria stradale, legge non ancora approvata. Anche perché, sempre pochi giorni fa, l'Asaps, l'associazione amici polizia stradale, ha divulgato tramite il suo Osservatorio permanente gli ultimi dati sulla pirateria stradale. Terribili. Anziché diminuire, gli incidenti mortali registrano un aumento mai visto prima: nel 2015, si sono verfiticati 1.087 incidenti, il 7,7% in più rispetto al 2014, con 146 morti, il 22,7% rispetto alle 119 vittime del 2014, tutti investiti da conducenti che poi si sono dati alla fuga senza prestare soccorso. In aumento anche i feriti, attestati l'anno scorso a 1.254, in rialzo del 2,4%.
Dati allarmanti. Ancora qualche numero, a chiarire la portata del fenomeno. Sempre secondo l'Osservatorio Asaps, nel 2015, il 56,2% degli autori degli incidenti (qualcosa in meno rispetto al 57,8% del 2014) è stato smascherato, mentre il 43,8% è rimasto ignoto. Ancora: su 1.087 inchieste, solo 611 hanno portato all’identificazione del responsabile, che poi è stato arrestato in 140 occasioni, dato pari al 23% delle individuazioni, qualcosina in più rispetto ai 121 arresti del 2014 (il 20,8% delle individuazioni). Su tutti questi eventi, fa notare ancora l'Asaps, pesa sempre l’ombra di alcol e droghe, la cui presenza è stata accertata in 107 casi, cioè nel 17,5% degli incidenti (nel 2014 i casi furono 114, il 19,6%), dato considerato attendibile anche se per difetto. Attenzione però, perché nei casi più gravi di pirateria, quelli mortali, la percentuale di ubriachi o drogati schizza al 25%.
La legge che non c'è. A questo punto, sostengono gli esperti, si fa sentire sempre più necessaria una legge che invece manca. “Mentre in parlamento si palleggia facendo melina, sulle strade continua costante, anzi in espansione, l’oltraggio alla vita. Ricordiamo ai parlamentari che una legge come l’omicidio stradale si rivela un baluardo a difesa della famiglia, come dimostra la tragedia di Arezzo”, sottolinea senza mezzi termini Giordano Biserni, presidente Asaps.
Il danno economico. Anche perché la situazione sta diventando drammatica anche dal punto di vista economico. Secondo l'Ania, che riporta i dati di Insurance Europe, la federazione degli assicuratori europei, tra il 2005 e il 2013 il costo medio degli incidenti è aumentato, nel comparto assicurativo italiano, più del triplo rispetto alla media europea: è aumentato, cioè, del 34% in Italia contro una media europea del +10%. Il numero elevato di incidenti con danni fisici alle persone, ha inciso su oltre il 60% del costo del premio puro, cioè sul prezzo dell'rc auto che copre il costo dei sinistri calcolato in base alla loro frequenza.
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