La mobilità ai tempi del Covid premia l’uso dell’auto
30 lug 2020 | 3 min di lettura
Solo il 37% degli intervistati avrebbe cambiato i propri comportamenti
Nonostante la preoccupazione per i rischi sanitari, l’emergenza da Covid-19 ha inciso solo in parte sulle abitudini e i comportamenti dei cittadini sul fronte delle scelte relative alla mobilità e ai mezzi di trasporto. Secondo un’indagine realizzata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) su un campione rappresentativo della popolazione italiana, solo il 37% degli intervistati avrebbe cambiato i propri comportamenti durante la Fase 2 rispetto a quella precedente l’emergenza sanitaria.
In sintesi, solo questa percentuale avrebbe ridotto gli spostamenti con quasi tutte le modalità di trasporto, ad eccezione della mobilità sostenibile che comprende gli spostamenti a piedi, bicicletta, monopattino e scooter a noleggio/sharing) e quelli con la propria auto. Dal confronto tra lo scenario post e pre Covid, infatti è emerso che ben il 67% degli intervistati non intende cambiare le proprie abitudini di mobilità.
Purtroppo, l’indagine, nel fornire delle indicazioni di massima sulle preferenze degli italiani, non si sofferma sulle inevitabili differenze tra chi abita nei grandi centri e chi invece risiede in piccoli comuni, tanto più che l’esistenza o meno di una rete di trasporto pubblico efficiente sembra essere estremamente diversificata tra le varie città.
Se si tiene conto, inoltre, che gran parte della popolazione durante l’emergenza ha lavorato in modalità smart working, i dati però possono essere letti sotto un’altra luce: pur continuando a pagare regolarmente la polizza Rc auto, il gruppo di intervistati che hanno dichiarato di aver cambiato i propri comportamenti di mobilità nello scenario durante l’emergenza Covid-19 di fatto ha tagliato prevalentemente gli spostamenti per attività personali (leisure e svago). La stessa motivazione ricorre nel caso degli intervistati che hanno dichiarato di voler cambiare i propri comportamenti di mobilità nello scenario post Covid-19: il 51%, infatti, ha dichiarato di voler limitare i propri spostamenti per attività personali legate al tempo libero.
Secondo l’indagine, le principali motivazioni di cambiamento dei comportamenti di mobilità degli intervistati sono riconducibili, per entrambi gli scenari durante e post Covid, alla percezione di insicurezza nell’utilizzo dei mezzi di trasporto, e al rischio legato al contagio, per la propria salute e per quella dei familiari. In particolare, gli intervistati che hanno modificato i propri comportamenti di mobilità citano tra le nuove abitudini l’adozione di dispositivi di protezione (ad esempio, guanti, mascherine, visiere ecc.), il distanziamento fisico da altre persone, a riduzione del numero di spostamenti e la pulizia dell’ambiente di viaggio del mezzo di trasporto.
Per quanto riguarda la scelta del mezzo di trasporto, indipendentemente dall’intensità d’uso, sia per lo scenario pre che per quello post Covid-19, l’utilizzo dell’autovettura privata e lo spostamento a piedi sono le opzioni modali utilizzate dalla maggior parte degli intervistati. Segue la bicicletta, che soprattutto nello scenario post Covid-19 guadagna una posizione, precedendo il trasporto pubblico con autobus/tram.
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