Le scatole nere in Italia

Nell’arco di due anni le scatole nere in Italia sono raddoppiate: secondo una stima fatta dall’Ania (Associazione Nazionale fra le imprese assicuratrici) alla fine del 2014 ci saranno circa 3 milioni di questi dispositivi installati nelle auto che circolano sulle nostre strade.

Si tratta di un fenomeno in rapida evoluzione: basti pensare che alla fine del 2012 risultavano 1,2 milioni le black box utilizzate dagli automobilisti italiani, mentre, alla fine del 2013 il numero era salito a 2 milioni.

Tale successo è da ricondurre, con buona probabilità, alle evoluzioni del mercato che vedono in primo luogo il consolidarsi di prodotti e servizi al passo con i tempi e la predisposizione degli automobilisti italiani al cambiamento. C’è poi da sottolineare che ad oggi le condizioni contrattuali offerte dalle compagnie assicurative per le polizze auto comprensive di scatola nera sono decisamente convenienti, specialmente per i più giovani.

Quest’ ultimo dato è stato messo in luce da un interessante report condotto dall’Ania nell’ottobre 2014 che, indagando la situazione dei neopatentati  (tra i 18 e i 25 anni) con migliore classe di merito, ha rilevato una significativa riduzione del rischio assicurativo per coloro che avevano sottoscritto una polizza con la scatola nera. In molte zone poi è stato rilevato un calo del premio necessario a coprire il costo medio dei sinistri (premio puro) anche piuttosto elevato ove presente questo dispositivo.

Inoltre, come ha di recente sottolineato Giovanni Pitruzzella - presidente dell’Antitrust - la diffusione di contratti assicurativi con black box avrebbe il vantaggio di abbattere i costi rc abbassando di conseguenza anche il rischio di frodi. Molti quindi i lati positivi della presenza delle scatole nere nelle diverse vetture, anche se sarebbe un errore considerarli come la medicina per tutti i mali.