Mercato auto in ripresa per le smart car
18 giu 2020 | 3 min di lettura
Centrale il tema della tutela della privacy
L’emergenza Covid19 ha colpito duramente il settore auto ma un nuovo slancio potrebbe arrivare dallo sviluppo delle tecnologie legate alla “smart car” e più in generale alla smart mobility.
Secondo l’Osservatorio “Smart & Connected Car” della School of Management del Politecnico di Milano, l’entrata in vigore sia della normativa legata all’eCall (l’avviso automatico ai soccorsi in caso di incidente, obbligatorio per i nuovi veicoli), sia di quella che impone l'adozione di sistemi ADAS nel 2022, come la frenata automatica o il mantenimento in corsia, dovrebbe avere un impatto positivo.
A ciò va aggiunta la crescente attenzione per la Smart Mobility da parte anche degli enti pubblici: l’87% delle pubblica amministrazione a livello locale considera di grande rilevanza questo ambito; il 36% dei comuni sopra i 25mila abitanti ha attivato almeno un progetto, nel 58% dei casi si tratta di iniziative a uno stadio avanzato ed estese a tutta l'area urbana; il 39% degli utenti ha usato almeno una volta un servizio di mobilità condivisa, soprattutto car sharing (21% degli utenti) e car pooling (25%).
Nel 2019 il mercato delle soluzioni per l’auto connessa aveva raggiunto un valore di 1,2 miliardi di euro in Italia, con una crescita del 14% rispetto al 2018 in linea con l'incremento dei principali paesi occidentali (compreso fra il 10% e il 15%), per un totale di 16,7 milioni di veicoli connessi, pari a oltre il 40% delle vetture circolanti. I dispositivi più diffusi sono stati i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida necessari per la determinazione del premio della polizza auto, ma la crescita è stata trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi bluetooth (4 milioni, +33%).
Ma gli italiani sono pronti per queste nuove forme di mobilità che presuppongono l’uso di tecnologie digitali? Sempre secondo i ricercatori del Politecnico di Milano parrebbe proprio di sì: il 75% ha sentito parlare di “smart car” almeno una volta, soprattutto attraverso Internet (37%), pubblicità in TV (35%), giornali e riviste (29%). Più di sei utenti su dieci possiedono almeno una delle funzionalità smart per l’auto, principalmente sistemi per facilitare le manovre di parcheggio tramite telecamere e sensori di posizione (37%), seguiti da assistenti vocali (27%), sistemi di assistenza alla guida (18%), dispositivi per la sicurezza attiva come la frenata automatica in caso di emergenza (18%) e la connettività Wi-Fi in auto (18%).
Gli utenti acquistano queste soluzioni soprattutto per comodità (37%) e sicurezza (34%), o per necessità di sostituire un veicolo datato (20%). Le principali barriere all'uso sono invece il prezzo (29%) e la scarsa percezione dei benefici ottenibili (14%). Oltre metà dei consumatori ha in programma di acquistare un'auto connessa di cui il 22% entro il prossimo anno: le soluzioni più desiderate sono i dispositivi per la sicurezza attiva (61%), quelli per l'assistenza al parcheggio (55%) e alla guida (51%).
La tutela della privacy resta un tema chiave ma non impedisce di valutare l’adozione di auto connesse. Il 60% degli intervistati è disponibile a condividere i propri dati di guida in cambio di servizi di valore, come sconti sul premio della polizza auto, pronto intervento in caso di incidenti e assistenza. Il 27% è contrario perché teme una diffusione di informazioni sensibili, un utilizzo improprio da parte delle aziende o possibili attacchi hacker.
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