Modifiche last minute all'Rc auto familiare: arriva il malus
17 feb 2020 | 2 min di lettura
Alla fine la Rc Auto familiare è partita nella data stabilita: il 16 febbraio. Cosa non scontata, perché le tempistiche non sembravano combaciare con gli adeguamenti tecnici necessari. A pochi giorni dall'entrata in vigore, sembrava infatti scontato un rinvio, da inserire con un emendamento al decreto milleproroghe. Invece non è arrivato. La data resta, ma è stato introdotto un correttivo last minute: anche la Rc Auto familiare avrà la possibilità di applicare un malus.
La Rc Auto familiare è stata introdotta con l'ultimo decreto fiscale e amplia i benefici della cosiddetta “legge Bersani” del 2007: la norma attribuiva all'intero nucleo la classe di merito migliore presente in famiglia; in sostanza, si estende a tutti quella detenuta dal membro più virtuoso. Con una sola limitazione: l'assicurazione poteva trasferirsi su veicoli dello stesso tipo: auto con auto e moto con moto. Ecco la novità della Rc Auto familiare: non c'è più la barriera della tipologia; la classe migliore può essere estesa anche a veicoli diversi (se non hanno provocato sinistri nei cinque anni precedenti). Il caso tipico è l'estensione della classe dell'auto (magari del padre) alla moto (magari del figlio). Ne potranno usufruire non solo i veicoli appena acquistati ma anche quelli che sono già proprietà della famiglia, a partire dal rinnovo successivo.
La misura sarebbe dovuta entrare in vigore a Natale. La data del 16 febbraio è stata quindi frutto di un primo rinvio, necessario per consentire alle compagnie di adattarsi alle nuove regole. Il secondo è stato evitato all'ultimo momento, colmando in parte uno dei “buchi” normativi prodotti dalla legge: cosa succede in caso di un sinistro coperto da Rc Auto familiare? La risposta è arrivata con l'emendamento; è stato introdotto un malus specifico per i mezzi di diversa tipologia (cioè i beneficiari delle ultime novità): nel caso in cui causassero un sinistro, le compagnie potrebbero applicare un declassamento fino a 5 classi. La penalizzazione, però, vale solo se il sinistro rende necessario un indennizzo oltre i 5.000 euro; sono quindi esclusi i piccoli incidenti. La formulazione dell'emendamento lascia ancora alcune zone grigi: il declassamento, infatti, non pare essere obbligatorio e la sua entità sarebbe lasciata alla discrezione delle compagnie. Per eliminare i dubbi, dovrebbe essere decisivo un intervento dell'Ivass.
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