Motocicli: caccia al parcheggio

Sono sempre di più le città italiane che, principalmente per risolvere il grosso numero di problematiche collegate al traffico e all’inquinamento, consentono ai mezzi a due ruote l’accesso all’interno delle Ztl e cioè delle zone a traffico limitato.

Come sappiamo negli ultimi tempi il numero dei “centauri” è in continua crescita ed il mercato delle due ruote in questa seconda parte del 2016 sta tornando in attivo, grazie anche ad alcuni cambiamenti relativi alle Rc moto che permettono agli assicurati di risparmiare di più rispetto al passato.

Nonostante ciò, al contrario di molte altre città europee, nel nostro paese non è ancora prevista la circolazione di moto e motocicli nelle corsie che di norma sono riservate ai mezzi pubblici, con lo scopo di mettere in sicurezza i guidatori.

Ecco quanto emerso di recente dall’interessante Osservatorio Focus2R, curato da Confindustria ANCMA, Legambiente e Ambiente Italia, che si è occupato di raccogliere i feedback di coloro che si spostano abitualmente sulle due ruote rispetto ai provvedimenti attivati nel corso degli ultimi 12 mesi. Questo report ha coinvolto nei fatti oltre 100 capoluoghi italiani, raccogliendo un corposo numero di dati con lo scopo di analizzare le politiche di mobilità adottate dai vari comuni del nostro paese.

Cattive notizie anche sul fronte dei parcheggi riservati a questi mezzi: in gran parte delle città italiane gli spazi disponibili arrivano appena al 10%, circostanza preoccupante se si pensa che tra motocicli e moto rappresentano bel il 23% dell’intero parco dei veicoli circolanti.

Degno di menzione però il fenomeno dello sharing che, specialmente negli ultimi mesi, sta assumendo sempre maggiore rilievo, complice anche l’opportunità di risparmiare sui costi necessari al mantenimento. Sono il 60% delle province italiane che propongono un servizio di bike sharing, sempre più curato nell’offerta, mentre sembra invece che ci sia ancora da lavorare sul fronte delle moto: sono solamente quattro i centri che offrono questo tipo di servizio, probabilmente a causa delle complessità a livello organizzativo.