Niente linea dura contro la guida col cellulare
15 dic 2017 | 2 min di lettura
La normativa è stata eliminata dalla legge in discussione
L'Italia è un paese strano. Parla tanto di rc auto, di sicurezza sulle strade poi, quando si tratta di intervenire e fare qualcosa, molla tutto. Ha del clamoroso, infatti, il colpo di spugna sulla linea dura che pareva volessero seguire le autorità contro il cellulare alla guida: una distrazione che causa la maggior parte degli incidenti sulle nostre strade. A nulla è servito l'appello di Papa Bergoglio: la commissione bilancio della Camera ha di fatto cancellato la normativa che prevedeva l'inasprimento delle pene per chi usa il telefono mentre è alla guida. Le norme previste non verranno nemeno messe ai voti, a causa, dice il documento, “dell’estraneità della materia”. Siccome al peggio non c'è mai fine, è stato cancellato anche l’obbligo di prevedere gli allarmi per i seggiolini dei bambini montati in macchina.
Una norma utile buttata via. E' un peccato, sostengono gli addetti ai lavori, perché la norma, pur con mille problemi (come i controlli sulla strada soprattutto di notte, oppure quelli in autostrada) poteva essere molto utile. La sospensione della patente, infatti, come misura deterrente era prevista fin dalla prima infrazione e, in più, era previsto il raddoppio delle multe.
Niente multe salate e sospensione della patente. In pratica, con questa nuova normativa, chi fosse stato beccato mentre usava il cellulare alla guida, anche se era la prima volta, poteva essere multato con una sanzione da 322 euro a 1.294 euro: se poi era recidivo e veniva preso in fallo una seconda volta, prendeva una multa variabile da 644 euro a 2.588 euro. La nuova normativa poi, prevedeva l'immediata sospensione della patente: da uno a tre mesi, chi veniva multato per la prima volta, da due a sei mesi in caso di recidiva. E non è tutto: la norma prevedeva anche la decurtazione di cinque punti dall patente la prima volta, che diventano poi 10 se il guidatore era recidivo.
Il rammarico della Polizia stradale. La reazione dell'Asaps, l'associazione amici polizia stradale, non si è fatta attendere ed è stata dura: “A questo punto sarà un liberi tutti - sottolinea a malincuore Giordano Biserni, presidente Asaps - Perché, da addetti ai lavori, sappiamo bene come sia impossibile trovare anche un solo utente che si sia visto sospendere la patente per aver commesso, in due anni, la medesima violazione, ossia quella di essere stato sorpreso a guidare col cellulare in mano”.
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