Niente revisione se non si paga il bollo
16 dic 2016 | 2 min di lettura
Nuova proposta per combattere l'evasione del bollo
Si torna nuovamente a parlare di bollo auto. A partire dal 2018 infatti al momento della revisione auto le autofficine autorizzate e gli uffici del dipartimento dei Trasporti avranno l’obbligo di verificare che i guidatori siano in regola con questa specifica tassa di circolazione. In caso contrario non sarà possibile procedere con la verifica ed il collaudo del mezzo stesso; il proprietario dovrà quindi provvedere ad effettuare i pagamenti del caso e prendere un secondo appuntamento per svolgere la revisione auto, necessaria per circolare con regolarità su strada quanto l’essere provvisti di un’assicurazione auto.
Questo nuovo emendamento è stato presentato ed approvato solamente qualche giorno fa alla Commissione Finanze della Camera, dove è stato accolto benevolmente. I tempi che vedono la sua effettiva entrata in vigore sono però più lunghi e, con ogni probabilità, sarà necessario attendere il 2018: il testo dovrà essere prima approvato dalla Commissione Bilancio e poi da entrambe le Camere.
Si tratta comunque di un importante passo in avanti per cercare di risolvere l’annoso problema dell’evasione: come succede nel caso dell’Rc auto, è ancora alto il numero dei guidatori che circola senza essere in regola e ciò sta assumendo una dimensione sempre più allarmante. Nei fatti il bollo auto è una tassa di circolazione obbligatoria che dal 1983 sono tenuti a versare tutti i possessori di un’auto.
Già da tempo le principali istituzioni si sono adoperate per individuare il modo migliore per combattere i “furbi” delle quattro ruote: ricordiamo che, ad esempio, la scorsa primavera era stata proposto dal Presidente del Consiglio di sostituire il bollo auto con una sorta di addizionale sul costo del carburante. Questa idea però è stata, almeno per il momento, messa da parte in quanto ciò avrebbe pesato in maniera disomogenea sui vari guidatori, incidendo maggiormente sulle tasche di coloro che per diversi motivi – non ultimo il lavoro – erano portati a spostarsi di più con il proprio mezzo.
Non resta quindi che attendere ancora qualche mese per vedere se questo nuovo emendamento riuscirà, almeno in parte, ad arginare il fenomeno dell’evasione.
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