Nuove prospettive per le assicurazioni salute

Le assicurazioni salute si fanno sempre più al passo con i tempi e con le nuove esigenze dei consumatori: grazie alle tecnologie di ultima generazione il settore è stato interessato da innovazioni importanti, che rendono i prodotti sempre più appetibili agli occhi dei consumatori. Si tratta di soluzioni altamente personalizzabili, tese a un maggior risparmio pur mantenendo performance elevate in termini di prestazioni. Stiamo parlando di app e device specializzati, health point negli uffici o consegne di farmaci attraverso droni.

Oggi la concezione di salute è molto cambiata rispetto a qualche anno fa, per arrivare ad abbracciare non solo il mondo della prevenzione, ma anche quello del benessere più in generale. Siamo di fronte a una nuova area di interesse per diverse aziende assicurative, ma non solo; si tratta di una strada interessante anche per le aziende farmaceutiche, quelle del mondo finanziario e delle telecomunicazioni. Le big tech dunque hanno introdotto grandissime innovazioni nell’ambito della salute, che non possono certo lasciare indifferenti le compagnie assicurative che a loro volta hanno messo a punto prodotti modulabili e dinamici grazie alla disponibilità di maggiori dati da analizzare.

Si tratta di un argomento quanto mai attuale: secondo un recente sondaggio curato da Deloitte in collaborazione con SWG l’accoppiata salute e benessere rappresenterebbe una voce di spesa in crescita per un numero sempre più alto di italiani (74%), che scelgono di investire le proprie risorse economiche in tale ambito. Una dinamica che stando a quanto dichiarato dagli analisti proseguirà ben salda anche nel corso dei prossimi anni, evidenza confermata anche dalla voce degli intervistati (solo il 10%) che dichiarano di avere il desiderio nei prossimi cinque anni di ridurre il budget destinato a queste spese. Nonostante i dati, però, sembra che l’approccio degli italiani sia ancora piuttosto tradizionale rispetto alle tematiche collegate alla propria salute: il 79% sostiene di affidarsi alle classiche diagnosi mediche mentre è solo il 7% ad avvalersi delle nuove tecnologie e delle applicazioni digitali.